Unboxing della Sonos Arc Ultra
La confezione che avvolge la Sonos Arc Ultra si distingue per il suo approccio sostenibile e ben progettato. Integra due “interruttori” laterali che garantiscono una chiusura sicura tra la parte superiore e quella inferiore, oltre a una maniglia centrale per facilitarne il trasporto.
All’interno, sono presenti due cavi, quello di alimentazione e quello HDMI, entrambi in tinta con il colore della soundbar, accompagnati dai consueti manuali informativi.
La soundbar stessa è ottimamente protetta in un imballaggio di cartone, avvolta da una sorta di cover, che in seguito potrebbe essere dimenticata.
Costruzione e design
Contrariamente a quanto si potrebbe supposare, la Arc Ultra è stata concepita seguendo precisi vincoli dimensionali che hanno guidato gli ingegneri Sonos nell’inserimento degli speaker al suo interno. Sebbene possa apparire simile al modello precedente, le differenze costruttive di fatto esistono.
Incalandosi nei dettagli, la Arc Ultra è circa 1 cm più bassa rispetto alla sua predecessora e leggermente più larga.
Il pannello dei controlli touch è stato completamente riprogettato: il volume si trova a destra, play e skip al centro, e il LED dei microfoni sulla sinistra. Il pulsante per disabilitare i microfoni è stato spostato sul retro, rendendolo meno accessibile, ma si tratta di un tasto che, se utilizzata come smart speaker, non si prevede venga utilizzato frequentemente.
Esperienza d’uso e innovazioni
La Sonos Arc Ultra rappresenta un’importante novità nel panorama delle soundbar e non è comune vedere l’uscita di un nuovo modello da parte dell’azienda senza motivazioni valide. Tra le innovazioni, la tecnologia Sound Motion ha avuto particolare rilevanza.
Sound Motion: una tecnologia rivoluzionaria
Questo sistema innovativo, sviluppato da Sonos, rappresenta una riprogettazione dei trasduttori, i quali consentono la conversione del segnale elettrico in onde sonore. Tradizionalmente, i trasduttori necessitano di profondità per il movimento della membrana, Sound Motion riduce significativamente le dimensioni di questi componenti, senza compromettere la qualità del suono.
In parole semplici, Sound Motion permette di generare bassi che possono arrivare a essere fino a due volte più potenti rispetto al modello originale. La differenza è evidente sin dall’inizio, permettendo di percepire un miglioramento sostanziale nella riproduzione audio.
Configurazione audio e prestazioni
La Arc Ultra adotta una configurazione audio 9.1.4, che descrive la disposizione dei canali audio e di seguito sono dettagliati:
- 9 canali principali per la riproduzione dei suoni, suddivisi in:
- 3 canali frontali per la voce e il suono principale
- 2 canali laterali per una maggiore profondità sonora
- 4 canali surround per un inviluppamento acustico completo
- 1 subwoofer dedicato alle basse frequenze, potenziante l’esperienza audio.
- 4 canali di altezza per creare un effetto sonoro tridimensionale, integrando le funzionalità del Dolby Atmos.
La spazialità audio risulta essere notevolmente migliorata, permettendo alla soundbar di ricreare una bolla sonora molto convincente, rendendola più indipendente dalle altre attrezzature audio dell’ecosistema Sonos.
Miglioramenti e altre funzioni
In aggiunta, la Sonos Arc Ultra ha implementato un miglioramento vocale ora articolato in tre livelli, consultabili dall’app, garantendo un’ottima chiarezza delle voci senza alterare l’intento dell’opera.
Un’altra novità significativa è la compatibilità con la tecnologia Trueplay, ora disponibile anche per i dispositivi Android, sebbene con modalità di ottimizzazione meno raffinate rispetto ai dispositivi Apple.
Prezzo e conclusioni
Il prezzo della Sonos Arc Ultra è di 999 euro, cifra in linea con le aspettative per una soundbar di alta qualità. Nonostante il costo, i miglioramenti audio e le nuove tecnologie giustificano l’investimento per chi cerca un’esperienza di ascolto senza precedenti.
In conclusione, la Sonos Arc Ultra si presenta come un prodotto ben congegnato e capace di offrire un salto qualitativo significativo, dimostrando la presenza di innovazioni sostanziali che vadano al di là di aggiornamenti superficiali.
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