google sotto accusa per comportamenti monopolistici in giappone
La situazione di Google e delle sue numerose piattaforme interconnesse potrebbe trovarsi in una fase cruciale. Dopo essere stata oggetto di critiche da parte dei tribunali americani ed europei, la grande azienda tecnologica riceve ora un formale richiamo dal governo giapponese per aver sfruttato illegalmente la propria posizione dominante nel mercato.
ordine di cessazione da parte della commissione giapponese per il commercio equo
Per la prima volta, una delle cinque principali aziende tecnologiche statunitensi ha ricevuto un ordine di cessazione ufficiale dalla Commissione Giapponese per il Commercio Equo (JFTC). Google è tenuta a interrompere le pratiche anticoncorrenziali, a delineare le misure correttive e a garantire un monitoraggio esterno, pena sanzioni economiche significative.
- Obbligo di fermare i comportamenti monopolistici.
- Richiesta di un piano d’azione dettagliato.
- Impegno alla formazione continua sui diritti antitrust per i dipendenti.
accuse riguardanti gli accordi software integrati
Anni fa, il caso United States v. Microsoft Corp. aveva sollevato importanti questioni legate alle leggi antitrust. Oggi, anche in Giappone si avanzano accuse simili contro Google, accusata di forzare i produttori di dispositivi a stipulare contratti che privilegiano i suoi software rispetto a quelli concorrenti. La JFTC evidenzia come Google imponga requisiti che violano le normative giapponesi sulla concorrenza, costringendo i produttori originali (OEM) ad installare applicazioni come Google Search e Chrome come condizioni necessarie per ottenere licenze Android.
- Evidenza dell’imposizione di app preinstallate sui dispositivi.
- Difficoltà nel modificare impostazioni predefinite relative ai browser.
- Sanzioni previste se non viene rispettato l’ordine della JFTC entro dicembre 2024.
sviluppi futuri e contesto globale
L’indagine della JFTC era iniziata nel 2023 e ha portato all’emissione dell’ordine attuale. Google affronta sfide anche negli Stati Uniti e in Europa, dove sono stati proposti provvedimenti legislativi severi contro la sua condotta commerciale. Inoltre, altri paesi come la Cina e l’India stanno conducendo indagini o hanno già inflitto multe significative all’azienda americana. È probabile che queste controversie legali continuino a svilupparsi nei prossimi mesi o anni.
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