Google riduce gli uffici: ecco perché la decisione sta crescendo

Negli ultimi tempi, Google ha intrapreso una significativa razionalizzazione del proprio portafoglio immobiliare. Questo processo è stato caratterizzato dalla cessione di spazi per uffici in diverse località, tra cui Redwood City, San Francisco e l’area della Baia. La decisione di ridurre gli spazi occupati riflette un cambiamento verso il lavoro ibrido, accompagnato da recenti licenziamenti e pressioni economiche crescenti.

Riduzione degli spazi per uffici a Redwood City

Google ha recentemente messo sul mercato oltre 400.000 piedi quadrati di uffici a Redwood City, dopo aver già ceduto più di 1,4 milioni di piedi quadrati nelle aree di Mountain View e Sunnyvale nel maggio 2023. Nel maggio 2024, è stata abbandonata anche una sede di 300.000 piedi quadrati a San Francisco.

I report indicano che Google ha reso disponibili quattro edifici a Redwood City, inclusa una struttura dedicata alle scienze della vita presso il Pacific Shores Center. In passato, Google aveva occupato oltre un milione di piedi quadrati in questa località.

Aumento dei tassi di occupazione negli uffici

Dopo la pandemia, i tassi di occupazione degli uffici a San Francisco stanno mostrando segni di recupero, passando dal 63.5% al 64.2%. Nel frattempo, Google ha adottato un modello lavorativo ibrido che consente ai dipendenti di lavorare sia da casa che in ufficio. Questa nuova modalità operativa è probabilmente alla base della necessità dell’azienda di ridurre gli spazi occupati.

Cambiamenti nel personale e impatti economici

L’azienda ha anche recentemente effettuato licenziamenti significativi all’interno delle sue unità Android e Pixel. Secondo quanto riportato da Reuters, sono stati licenziati “centinaia” di dipendenti da queste divisioni strategiche senza specificare un numero preciso.

Punti critici del contesto economico attuale

L’attuale situazione economica potrebbe influenzare ulteriormente le decisioni aziendali riguardo agli spazi immobiliari. Gli economisti prevedono una possibile recessione quest’anno e molte aziende stanno già limitando le proprie spese. Inoltre, l’aumento dei costi produttivi dovuti ai dazi imposti dall’amministrazione Trump contribuisce alla necessità per Google di ottimizzare le proprie risorse.

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