Gop accusa big tech di censura nei confronti dei conservatori

La questione della libertà di espressione negli Stati Uniti ha assunto un ruolo centrale nel dibattito politico, specialmente in relazione alle promesse elettorali di Donald Trump. Il presidente ha sostenuto che i media e le piattaforme di social media tendono a censurare le voci conservatrici a favore di quelle liberali. Recentemente, il Partito Repubblicano ha emesso subpoena nei confronti di diverse grandi aziende tecnologiche per raccogliere prove a sostegno di tali affermazioni.

pressioni sull’industria tecnologica

Nel mese di agosto 2024, Mark Zuckerberg, CEO di Meta, ha rivelato che l’amministrazione Biden avrebbe esercitato pressioni sulle piattaforme social della sua azienda affinché censurassero determinati discorsi riguardanti i vaccini contro il COVID-19. I contenuti silenziati includevano post critici sull’efficacia dei vaccini e sui potenziali effetti collaterali. Questo ha portato Zuckerberg a diventare un sostenitore della libertà d’espressione sui suoi servizi sociali.

Il Partito Repubblicano sostiene che le grandi aziende tecnologiche potrebbero aver adottato misure simili contro le voci conservatrici per compiacere la Casa Bianca. Ad esempio, diversi social media hanno bloccato gli account di Donald Trump, spingendolo a fondare Truth Social, una piattaforma dedicata alla libertà d’espressione e al mantenimento dei contatti con i suoi sostenitori. Inoltre, molti conservatori hanno lamentato che gli algoritmi di moderazione delle piattaforme social avrebbero soppressa maggiormente le opinioni di destra rispetto ad altre.

sottoposta indagine su 16 grandi aziende tecnologiche

Jim Jordan, presidente della Commissione Giudiziaria della Camera dei Rappresentanti per il GOP, ha recentemente inviato subpoena a ben 16 grandi aziende tecnologiche. La richiesta riguarda comunicazioni relative alla moderazione o soppressione dei contenuti e include anche dati sugli input e output dei modelli AI, set di dati per l’addestramento e algoritmi di moderazione. L’indagine copre un periodo di cinque anni (dal 1 gennaio 2020 al 20 gennaio 2025).

elenco delle aziende coinvolte

  • Adobe
  • Alphabet
  • Amazon
  • Anthropic
  • Apple
  • Cohere
  • International Business Machines Corp. (IBM)
  • Inflection AI
  • Meta
  • Microsoft
  • Nvidia
  • OpenAI
  • Palantir
  • Salesforce
  • Scale AI
  • Stability AI

L’obiettivo principale dell’indagine è comprendere “come e in quale misura l’esecutivo abbia costretto o collaborato con aziende nel settore dell’intelligenza artificiale (AI) e altri intermediari per censurare discorsi legittimi.” Le compagnie AI sono state incluse poiché questa tecnologia può risultare particolarmente utile nell’identificare bias politici nel linguaggio.

A dicembre scorso, il GOP aveva già avviato una propria indagine sul tema, pubblicando un rapporto che documentava esempi in cui l’amministrazione Biden avrebbe esercitato pressioni su aziende private per “promuovere equità”, fermare “discriminazioni algoritmiche” e “mitigare la produzione di output dannosi e distorti.” L’ultima iniziativa rappresenta un ulteriore passo in questo percorso investigativo.

Continue reading

NEXT

Chuwi ubox mini pc per un computing compatto e pratico

Il CHUWI UBox rappresenta una soluzione pratica e versatile nel mondo dei mini PC, capace di soddisfare diverse esigenze informatiche grazie alla sua potenza e compattezza. Questo dispositivo è progettato per chi richiede prestazioni elevate in uno spazio ridotto, rendendolo […]
PREVIOUS

Migliori operatori telefonici del 2025

carriers di telefonia mobile: panoramica e opzioni La scelta del giusto operatore telefonico è fondamentale per garantire una connessione stabile e servizi adeguati. La copertura, la qualità del segnale e le offerte disponibili sono elementi da considerare attentamente. Questo articolo […]

Potrebbero interessarti

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I più popolari

Di tendenza