Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sta cercando di posizionarsi come una sorta di scudo difensivo per le grandi aziende tecnologiche americane. Un memorandum emesso lo scorso venerdì da Trump prevede l’imposizione di tariffe aggiuntive sui paesi che intendono tassare i colossi tecnologici statunitensi.
Trump minaccia tariffe ai paesi esteri che tassano i giganti tech statunitensi
Uno degli obiettivi principali del memorandum firmato da Trump riguarda le Digital Services Taxes (DST). Questo schema fiscale impedisce alle aziende tecnologiche di realizzare profitti in un paese e di incassarli in altri stati.
Secondo quanto riportato oggi da The Register, le aziende tech come Netflix sono tra le ragioni per cui sono state introdotte le DST. Infatti, il pagamento per gli abbonamenti a Netflix viene effettuato a un’entità situata nei Paesi Bassi, dove vengono tassati anziché negli Stati Uniti. Questa situazione risulta vantaggiosa per il gigante dello streaming.
I governi hanno sostenuto in passato che si tratta di una pratica ingiusta, poiché Netflix offre i suoi servizi a utenti in diverse regioni o paesi e dovrebbe quindi affrontare la stessa aliquota fiscale delle altre imprese operanti in quelle aree. Grazie al provvedimento tariffario di Trump, però, né Netflix né altri colossi tecnologici statunitensi dovranno preoccuparsi delle tasse.
Le DST sono state introdotte dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) come soluzione temporanea nell’ambito di un piano più ampio volto a ridurre le falle fiscali. L’OCSE non ha raggiunto risultati soddisfacenti nel suo operato. Di conseguenza, i grandi colossi tech continuano ad evitare il pagamento delle tasse e ora è probabile che i governi esteri ci pensino due volte prima di tassarli, temendo ulteriori tariffe imposte da Trump.
Una parte del memorandum firmato dal presidente recita: “La mia amministrazione non permetterà che le aziende e i lavoratori americani e gli interessi economici e nazionali siano compromessi da politiche e pratiche anti-competitive unilaterali dei governi esteri.”
I giganti tech statunitensi affrontano difficoltà nell’UE
Questa non è la prima volta che il presidente americano prende decisioni simili. Recentemente, Trump ha confermato l’intenzione di imporre tariffe elevate sui chip prodotti all’estero, con l’obiettivo di stimolare l’economia nazionale e supportare le aziende tecnologiche locali. I grandi colossi tech statunitensi sono stati oggetto dell’attenzione delle autorità globali.
Un esempio emblematico della situazione dei giganti tech statunitensi nell’UE è rappresentato da Meta. La società ha chiesto esplicitamente a Trump di intervenire per fermare le multe imposte dall’Unione Europea alle aziende tecnologiche americane.
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