La questione fiscale rappresenta una sfida complessa per molte aziende, incluse quelle di grandi dimensioni come Google. Le normative fiscali possono risultare gravose e, pertanto, le imprese cercano spesso strategie per minimizzare il proprio carico tributario. Recentemente, Google ha affrontato un caso significativo in Italia, culminato in un accordo che prevede il pagamento di una somma considerevole.
Accordo fiscale di Google
Google ha accettato di versare €326 milioni (circa $340 milioni) per risolvere una controversia fiscale con le autorità italiane. Questo importo si riferisce al periodo compreso tra il 2015 e il 2019 e include sanzioni, penalità e interessi secondo quanto dichiarato dai pubblici ministeri. Le autorità italiane avevano precedentemente accusato Google di non aver presentato dichiarazioni fiscali né pagato tasse sui proventi generati nel paese.
Non è la prima volta che Google si trova ad affrontare problemi legati alla tassazione in Italia; nel 2017, l’azienda aveva già risolto una disputa simile pagando €306 milioni, riguardante l’esistenza di una stabile organizzazione sul territorio italiano. Inoltre, a giugno del 2024, le autorità italiane avevano richiesto €1 miliardo in tasse non pagate e relative penalità da parte dell’azienda.
Dopo questo accordo, i pubblici ministeri milanesi intendono archiviare il caso contro Google.
Problemi legali ricorrenti
Le difficoltà legali non si limitano a questioni fiscali; Google ha affrontato diversi controlli da parte delle agenzie governative e degli organi regolatori. Un esempio significativo è rappresentato dalla decisione della Corte di Giustizia Europea, avvenuta a settembre del 2024, che ha confermato una multa di €2.4 miliardi per violazioni antitrust relative al servizio di confronto prezzi offerto dall’azienda. La corte ha stabilito che Google aveva abusato della propria posizione dominante favorendo i propri servizi rispetto ai concorrenti nei risultati delle ricerche.
Un altro caso rilevante risale al 2020, quando Google ha accettato un accordo da €1 miliardo in Francia per evitare procedimenti penali legati all’evasione fiscale.
Recentemente si è discusso anche della possibilità di smembrare alcune divisioni dell’azienda e trasferire determinati prodotti e servizi come Chrome in entità separate.
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