Negli ultimi anni, i costi di produzione dei chip semiconduttori hanno registrato un incremento significativo dovuto a vari fattori. Recentemente, il presidente Donald Trump ha annunciato l’intenzione di imporre tariffe specifiche per il settore, colpendo in particolare i chip prodotti a Taiwan. Le tariffe previste oscillano tra il 25 e il 100 percento, un provvedimento che avrà ripercussioni su molte industrie, tra cui la TSMC (Taiwan Semiconductor Manufacturing Company). Secondo quanto riportato da Commercial Times, TSMC potrebbe essere costretta ad aumentare i prezzi di produzione dei chip per far fronte a queste nuove tariffe.
TSMC: possibile aumento dei prezzi di produzione dei chip fino al 15%
Fonti interne all’industria indicano che TSMC sta considerando un incremento dei costi di produzione dei chip che potrebbe arrivare fino a un sorprendente 15%. Questo aumento è sostanzialmente superiore rispetto all’iniziale proposta di circa il 5%. Le indiscrezioni suggeriscono che, attraverso questi ritocchi tariffari, TSMC cercherà di evitare perdite significative dovute alle nuove imposizioni fiscali approvate dall’amministrazione Trump.
Inoltre, l’aumento dei prezzi da parte di TSMC avrà probabilmente un impatto diretto sul mercato dei beni di consumo elettronico. I dispositivi che utilizzano i chip della TSMC noteranno un aumento considerevole nei loro prezzi di vendita. Questa situazione influenzerà in ultima analisi il consumatore finale, poiché la maggior parte dei produttori di chip e beni di consumo potrebbero non tollerare una riduzione improvvisa dei loro profitti, optando per trasferire i costi di produzione maggiorati sui clienti.
Strategie per evitare le tariffe da parte di TSMC
Secondo PhoneArena, esistono diverse modalità attraverso cui TSMC potrebbe evitare le tariffe previste dal presidente Trump. Una possibilità sarebbe quella di spostare parte significativa della produzione di chip negli Stati Uniti. Attualmente, TSMC ha diversi impianti in costruzione destinati alla produzione di chip per vari dispositivi sul suolo statunitense. È già iniziata la produzione di chip avanzati a 4 nanometri presso il suo stabilimento in Arizona, e l’azienda potrebbe raggiungere un accordo con Trump per aumentare la produzione negli Stati Uniti nei prossimi anni.
Il presidente Trump ha già comunicato che l’implementazione delle tariffe sui chip è inevitabile e potrebbe avvenire già dal 18 febbraio. Queste tariffe hanno come obiettivo quello di incentivare le aziende a delocalizzare la produzione negli Stati Uniti, riducendo così la dipendenza delle aziende americane dai chip taiwanesi e dalla TSMC in particolare.
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