Perplexity si sta affermando come un attore significativo nel panorama dell’intelligenza artificiale, nonostante la sua minore notorietà rispetto a nomi come OpenAI e Google. Attualmente, il prodotto di punta dell’azienda è il modello AI Claude 3.5 Sonnet, supportato da un motore di ricerca AI che compete direttamente con quello dei suoi rivali. Recentemente, Perplexity ha lanciato un’app per Android, ancorata a funzionalità di assistente basato su intelligenza artificiale.
perplexity assistant disponibile su Android
Il Perplexity Assistant è progettato per eseguire “azioni multi-app”, rendendolo uno strumento utile per la vita quotidiana. Aravind Srinivas, CEO di Perplexity, ha dichiarato che l’app è in grado di svolgere compiti come “prenotare un Uber, trovare ristoranti, riprodurre video su YouTube, giocare canzoni, fornire indicazioni e tradurre Shakespeare”, e molto altro.
Incorporando il proprio motore di ricerca alimentato da AI, Perplexity estrae risultati dal web. Le sue capacità multimodali consentono di rispondere a domande sui propri oggetti o ambienti tramite la fotocamera del telefono. Inoltre, l’assistente mantiene il contesto tra diverse azioni, consentendo casi d’uso multipli, come chiedere informazioni su una partita di basket e ricevere aggiornamenti a riguardo. È anche possibile richiedere di trovare un ristorante e prenotare un tavolo.
Attualmente, gli utenti della piattaforma AI possono scaricare gratuitamente l’app Perplexity Assistant su Android, che supporta fino a 15 lingue, tra cui inglese, spagnolo, tedesco, hindi, francese, coreano e giapponese.
Essendo un rilascio iniziale, alcune funzionalità potrebbero non funzionare alla perfezione. Srinivas ha anche commentato in post separati che alcune azioni del Perplexity Assistant “potrebbero non funzionare sempre”. Ha garantito che l’azienda si sta impegnando per risolvere eventuali problemi.
ambizioni di sostituire google assistant e gemini
Nonostante questo, il CEO di Perplexity esprime grande soddisfazione per l’assistente della sua azienda. “Questo segna la transizione per Perplexity da un motore di risposta a un assistente integrato nativamente, in grado di chiamare altre app e svolgere compiti di base per l’utente,” ha affermato Srinivas. Ha persino affermato che passare da Google Assistant o Gemini è “una scelta logica, dato che nessuno di questi assistenti è in grado di gestire i compiti che il Perplexity Assistant può svolgere.“
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