Il 2024 ha visto Google impegnata in numerose controversie legali e in indagini antitrust in tutto il mondo. Con l’avvicinarsi del 2025, l’azienda si trova nuovamente sotto i riflettori, in particolare per la sua posizione nel mercato della ricerca e della pubblicità. Una nuova indagine, condotta dalla Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito, si focalizzerà sul potere di mercato di Google e sulle sue potenziali pratiche commerciali scorrette.
l’indagine della CMA
La CMA esaminerà la posizione di mercato di Google e il suo impatto su consumatori e aziende, ponendo particolare attenzione a pratiche potenzialmente sfruttative, all’autopreferenza e alla creazione di barriere all’entrata per i concorrenti. Questo procedimento, previsto sotto il Digital Markets, Competition and Consumers (DMCC) Act 2024, si concluderà con un “SMS Decision Notice” nell’ottobre 2025.
Il 14 gennaio segna l’inizio dell’invito ufficiale della CMA a chiunque sia stato influenzato dalla dominanza di Google per presentare commenti e contribuire all’inchiesta. I soggetti interessati potranno esprimere le loro opinioni fino al 3 febbraio.
Le principali problematiche oggetto di indagine
La CMA intende concentrarsi su diverse questioni cruciali che riguardano Google:
- Potenziale condotta sfruttativa: Si valuterà se Google raccoglie e utilizza dati dei consumatori senza un consenso informato, eventualmente per addestrare i suoi modelli AI. Sarà inoltre esaminata la possibilità di acquisizione di proprietà intellettuale da parte dei pubblicatori senza condizioni eque.
- Autopreferenza: L’indagine verificherà se l’azienda favorisce i propri servizi nel motore di ricerca, come ad esempio quelli relativi a shopping e viaggi.
- Barriere all’entrata per la concorrenza: Si analizzerà se Google stia limitando l’innovazione e come utilizzi la sua posizione per influenzare lo sviluppo di nuovi servizi AI e interfacce, comprese quelle destinate a rispondere direttamente alle query degli utenti.
In caso di violazioni accertate, le misure correttive potrebbero includere l’obbligo di rendere disponibili i dati raccolti ad altre imprese e di fornire ai pubblicatori un maggiore controllo sull’utilizzo dei loro dati all’interno dei servizi di Google.
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