Recentemente, un rapporto ha rivelato che il Bureau per la Protezione Finanziaria dei Consumatori (CFPB), un ente regolatore finanziario negli Stati Uniti, sta considerando di sottoporre Google a un regime di supervisione statale, simile a quello applicato alle istituzioni bancarie. La causa intentata da Google contro il CFPB ha confermato tali notizie.
Intenti di regolamentazione del CFPB
Il rapporto che ha portato alla luce la questione non ha fornito dettagli espliciti riguardo alle motivazioni dietro le intenzioni del CFPB. Dato il raggio d’azione dell’agenzia governativa, si potrebbe dedurre che la problematica riguardi un servizio di pagamento. Sebbene il primo nome che venga in mente sia Google Wallet, sembra che il CFPB desideri effettivamente “punire” Google per aspetti legati a un prodotto di pagamento peer-to-peer ormai dismesso.
La causa di Google contro il CFPB
La causa di Google definisce le intenzioni del CFPB come una “forma di regolamentazione gravosa”. L’azienda sottolinea il fatto che il prodotto finanziario in questione non è più disponibile. “Un prodotto che non esiste più non può essere una fonte di rischi”, si legge nella denuncia. Il CFPB, d’altra parte, sostiene che la cessazione del prodotto non esonera Google dalle proprie responsabilità.
Un portavoce di Google, José Castañeda, ha dichiarato ufficialmente: “Questo rappresenta chiaramente un caso di abuso di potere da parte del governo riguardo ai pagamenti peer-to-peer di Google Pay, che non hanno mai sollevato rischi e non sono più disponibili negli Stati Uniti, e lo stiamo contestando in tribunale.” L’azienda accusa il CFPB di stabilire un “livello eccessivamente basso” per determinare la presenza di un potenziale rischio per i consumatori, basandosi su un “piccolo numero di lamentele degli utenti non supportate”.
Possibili cambiamenti con la nuova amministrazione
La situazione potrebbe subire significative variazioni con l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca. Trump e il suo partito sono contrari a conferire più potere al CFPB. La nuova amministrazione potrebbe addirittura sostituire il direttore dell’ente regolatore con una figura di fiducia. La possibilità che Rohit Chopra riesca a mettere Google sotto supervisione statale prima dell’insediamento del nuovo presidente rimane incerta, considerando che l’inaugurazione di Trump avverrà il 20 gennaio.
Contenziosi recenti di Google
Negli ultimi tempi, Google ha accumulato diversi conflitti con le autorità di regolamentazione. Dopo un esito sfavorevole in un tribunale statunitense, anche il Regno Unito sta indagando sulla società per monopolio riguardo il proprio motore di ricerca. Il DOJ statunitense richiede all’azienda di vendere Google Chrome come soluzione alla situazione monopolistica. Inoltre, esiste una recente controversia legata a presunti violazioni delle leggi sul lavoro.
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