la trasformazione dell’industria delle ricerche grazie all’AI
Negli ultimi anni, l’espansione delle tecnologia dell’intelligenza artificiale ha cambiato radicalmente il modo in cui vengono condotte le ricerche online. Le innovazioni legate ai motori di ricerca basati su AI hanno reindirizzato il mercato, causando l’estinzione di molte aziende tradizionali e modelli di business. Questi nuovi strumenti forniscono risposte rapide alle domande degli utenti, ma possono danneggiare gravemente le aziende che dipendono dalla pubblicità online.
la struttura dei motori di ricerca AI
I motori di ricerca dotati di AI operano più simili a chatbot piuttosto che a tradizionali motori di ricerca. Quando viene inserita una query, l’AI genera immediatamente una risposta. Ad esempio, se l’utente chiede “Perché il cielo è blu?”, riceverà una spiegazione scritta dall’AI, corredata da fonti di riferimento.
Attualmente, sono disponibili tre principali motori di ricerca alimentati da AI:
- Perplexity
- ChatGPT di OpenAI
- Le panoramiche AI di Google
effetti negativi sui siti web tradizionali
I motori di ricerca tradizionali hanno sempre rappresentato una fonte cruciale di traffico e entrate pubblicitarie per migliaia di aziende. Siti di notizie e blog, in particolare, soffrono dell’implementazione dei motori di ricerca AI, in quanto gli utenti ricevono risposte direttamente, senza visitare i siti web.
Questa evoluzione potrebbe tradursi in gravi conseguenze per il settore, poiché le aziende che vivono grazie alla pubblicità potrebbero trovarsi in difficoltà. La possibilità che gli utenti raggiungano direttamente il servizio anziché i contenuti originali ha reso la situazione critica.
la questione della superficialità
Le aziende che sviluppano motori di ricerca AI sostengono di fornire collegamenti alle fonti nei risultati. Analizzando il comportamento degli utenti emerge una realtà preoccupante: la maggior parte degli utenti tende a non approfondire informazioni, ma piuttosto ad accontentarsi della risposta immediata riportata.
Questo comportamento contribuisce a promuovere un approccio più pigro da parte degli utenti e diminuisce ulteriormente la necessità di visitare i siti web originali.
il numero limitato di fonti
Il problema principale risiede nel numero esiguo di fonti proposte dai motori di ricerca AI rispetto ai tradizionali risultati di ricerca. Nel caso di Perplexity, ad esempio, quando si chiede perché il cielo è blu, vengono forniti solo otto link, contrariamente alla vastità di opzioni disponibili con Google, che offre generalmente migliaia di risultati. Questo approccio fa sì che gli utenti perdano potenziali nuove scoperte e informazioni interessanti.
le conseguenze per le piccole imprese
Le aziende più piccole beneficiano tradizionalmente della possibilità di emergere attraverso i motori di ricerca convenzionali. I motori basati su AI, mostrando solo un numero limitato di fonti, ostacolano questa opportunità e favoriscono i grandi marchi. La mancanza di visibilità rende estremamente difficile per le piccole realtà guadagnare attenzione.
la strategia di Perplexity
Perplexity ha introdotto un programma di condivisione dei ricavi, in cui le aziende possono pagare per posizionare domande di follow-up legate ai propri contenuti. Sebbene l’intento sia valido, esiste il rischio concreto che solo alcune grandi aziende riescano a garantirsi visibilità, escludendo le piccole realtà dal mercato.
una prospettiva incerta
Il futuro dell’AI è ancora da definire. La rapidità con cui le aziende stanno adottando queste tecnologie solleva interrogativi su un possibile cambiamento del panorama aziendale. Se i motori di ricerca AI si affermeranno in modo definitivo, si prevede che molte aziende che fanno affidamento sulle entrate pubblicitarie potrebbero non sopravvivere. Solo una ristretta cerchia di grandi marchi riuscirà a mantenere la propria visibilità. Le conseguenze di questa trasformazione digitale potrebbero essere devastanti per il settore nel suo complesso.
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