Riepilogo: Un recente rapporto indica che Google potrebbe trasferire la produzione dei dispositivi Pixel in India. Questa decisione è motivata dalla necessità di evitare le elevate tariffe del 46% imposte su Taiwan, dove attualmente vengono realizzati la maggior parte dei dispositivi Google. In India, le tariffe sono significativamente più basse, fissate al 26%.
Recentemente, si è assistito a donazioni ingenti da parte di figure influenti nel settore tecnologico per l’inaugurazione di Donald Trump. Tra i nomi noti figurano Tim Cook e Mark Zuckerberg. Anche Sundar Pichai, CEO di Google, ha contribuito finanziariamente all’evento. Questo contesto rende ancor più drammatica la situazione attuale.
Il presidente Trump sta affrontando una crisi economica globale con politiche commerciali aggressive, causando ripercussioni sul mercato azionario e mettendo sotto pressione aziende come Google. La compagnia deve ora considerare strategie alternative per mitigare gli effetti negativi delle nuove tariffe.
Trasferimento della produzione Pixel in India
Le recenti politiche tariffarie adottate dal presidente Trump hanno reso l’importazione di beni da molti paesi notevolmente più costosa. Le tasse applicate si traducono in un aumento dei prezzi sia per i consumatori sia per le aziende fornitrici.
I dispositivi Pixel sono attualmente prodotti a Taiwan, ma il paese ha subito un’imposizione tariffaria del 46%. Ciò comporta costi elevati per l’importazione negli Stati Uniti, con il rischio che i prezzi finali aumentino ulteriormente per i consumatori.
Diverse fonti segnalano che Google è in trattative con Dixon Technologies e Foxconn per valutare un possibile spostamento della produzione in India, dove le tariffe ammontano solo al 26%, decisamente inferiori rispetto a quelle taiwanesi.
La situazione rimane incerta; infatti, il Vicepresidente Vance ha recentemente visitato l’India per discutere con il Ministro delle Finanze Nirmala Sitharaman riguardo a un potenziale accordo commerciale previsto entro la fine dell’anno.
Aziende colpite da decisioni evitabili
Anche Apple sta vivendo difficoltà simili a causa delle elevate tariffe sui beni cinesi, che minacciano di far lievitare i costi degli iPhone. Pertanto, Apple ha richiesto esenzioni dalle tasse doganali; nonostante alcune concessioni siano state fatte, l’azienda continua ad affrontare sfide significative.
Google si trova ora in una posizione analoga: sebbene abbia sostenuto finanziariamente Trump nella speranza di benefici futuri attraverso deregulation favorevoli alle grandi imprese e all’intelligenza artificiale, oggi si ritrova a dover rivedere completamente le proprie operazioni produttive a causa delle conseguenze delle scelte politiche del presidente.
- Sundar Pichai – CEO di Google
- Tim Cook – CEO di Apple
- Mark Zuckerberg – Fondatore di Facebook
- Dixon Technologies – Partner commerciale potenziale
- Foxconn – Partner commerciale potenziale
- Nirmala Sitharaman – Ministro delle Finanze indiano
- Vance – Vicepresidente degli Stati Uniti
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