Google avvocato definisce le proposte del DOJ come un desiderio per i concorrenti

Inizio del processo sui rimedi contro il monopolio di Google: È iniziato il processo sui rimedi per il caso del monopolio di ricerca di Google. Gli avvocati di Google hanno definito le proposte del DOJ come una lista dei desideri per la concorrenza. Il DOJ ha sostenuto che l’intelligenza artificiale potrebbe aiutare Google a mantenere il suo monopolio nella ricerca. Sono state presentate le dichiarazioni introduttive e si prevede un processo della durata di tre settimane.

Il DOJ sostiene che Google possa utilizzare l’IA per ampliare il suo monopolio

È stato rivelato che il Dipartimento di Giustizia (DOJ) ritiene che Google possa sfruttare l’intelligenza artificiale per estendere ulteriormente il proprio monopolio nella ricerca. Per questo motivo, il DOJ richiede misure rigorose affinché ciò non accada.

Tra le richieste avanzate dal DOJ vi è quella di costringere Google a vendere Chrome e a condividere vari dati. Google ha risposto più volte a tali richieste, sostenendo che le proposte del DOJ potrebbero compromettere la leadership economica e tecnologica americana, tra le altre cose.

A testimoniare saranno diverse aziende nel settore dell’IA

Durante questo processo della durata di tre settimane, sono attese numerose testimonianze da parte di aziende operanti nel campo dell’intelligenza artificiale. L’avvocato del DOJ, David Dahlquist, ha dichiarato nelle sue osservazioni iniziali: “È tempo di far sapere a Google e ad altri monopolisti presenti che ci sono conseguenze quando si violano le leggi antitrust.”

Dahlquist ha anche aggiunto che: “Il rimedio previsto da questo tribunale dovrebbe essere orientato al futuro e non ignorare ciò che è all’orizzonte.” Ha sottolineato come il monopolio nella ricerca di Google contribuisca al miglioramento dei suoi prodotti IA, incentivando così gli utenti a utilizzare il suo motore di ricerca.

Accordo significativo tra Google e Samsung riguardo Gemini

È emerso anche un importante accordo tra Google e Samsung in relazione a Gemini. Si segnala infatti che Google sta pagando una somma considerevole per garantire che Gemini sia preinstallato sui dispositivi dell’azienda.

L’avvocato di Google, John Schmidtlein, durante la sua dichiarazione iniziale ha affermato che le proposte del DOJ equivalgono a “una lista dei desideri per i concorrenti” desiderosi di beneficiare delle straordinarie innovazioni offerte da Google.

Sottolineando la posizione dell’azienda, Schmidtlein ha affermato che i concorrenti nell’ambito dell’IA stanno già competendo efficacemente senza necessità di aiuti esterni e ha ribadito come i prodotti IA siano al di fuori dell’ambito specifico trattato in questo caso.

L’appello da parte di Google è imminente

Google ha già annunciato l’intenzione di presentare un appello una volta concluso il processo, indipendentemente dalle decisioni sui rimedi adottate dal tribunale.

  • Dipartimento di Giustizia (DOJ)
  • David Dahlquist – avvocato del DOJ
  • John Schmidtlein – avvocato di Google
  • Aziende nel settore dell’IA (testimoni attesi)
  • Samsung (partner commerciale)

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