Bisogni energetici dell’IA rischio per gli Stati Uniti secondo Eric Schmidt

Eric Schmidt, ex CEO di Google, sta emergendo come una figura sempre più influente nel campo dell’intelligenza artificiale. Le sue dichiarazioni sullo sviluppo dell’AI hanno spesso suscitato dibattiti, a causa di un tono a volte pessimistico. Recentemente, Schmidt ha lanciato un allerta al governo degli Stati Uniti riguardo le necessità energetiche, che potrebbero rappresentare un ostacolo significativo per il dominio nel settore dell’AI.

necessità energetiche dell’AI e capacità di generazione negli USA

Durante la sua audizione presso il Comitato per l’Energia e il Commercio della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, Schmidt si è concentrato sull’importanza della generazione di energia. Secondo lui, gli Stati Uniti stanno per raggiungere un punto critico in cui le capacità di generazione energetica limiteranno lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Questo scenario potrebbe dare un vantaggio alla Cina nel futuro. Schmidt ha inoltre evidenziato che le attuali normative americane ostacolano l’implementazione rapida di nuovi approcci efficienti nella produzione energetica.

Schmidt avverte sulla capacità elettrica statunitense

“Abbiamo bisogno di energia in tutte le sue forme, rinnovabile e non”, ha affermato l’ex CEO. “Le persone stanno progettando data center da 10 gigawatt ora,” ha aggiunto. Una centrale nucleare media negli Stati Uniti produce circa un gigawatt. Complessivamente, Schmidt ha messo in discussione se l’infrastruttura elettrica americana sia adeguata per sostenere la rapida evoluzione dell’AI.

  • Eric Schmidt – Ex CEO di Google
  • Membri del Comitato per l’Energia e il Commercio

bottleneck imminente nell’AI negli Stati Uniti

I commenti di Schmidt suggeriscono la possibilità di un bottleneck nell’AI negli USA. Per evitarlo, è necessario investire in nuove tecnologie per la generazione energetica e riconsiderare la gestione della rete elettrica e l’utilizzo complessivo delle risorse disponibili.

Rischi legati alla Cina e superintelligenza

Schmidt ha anche messo in guardia riguardo al rischio che la Cina possa raggiungere una “superintelligenza” prima degli Stati Uniti. Il primo paese a conseguire questo traguardo avrà probabilmente il vantaggio decisivo nella corsa all’intelligenza artificiale: “Se [la Cina] diventa superintelligente prima, cambia dinamicamente gli equilibri globali,” ha affermato.

SMR come soluzione ideale ma ostacolati da regolamenti

L’ex CEO non si è limitato a chiedere alternative nella produzione energetica; ha anche proposto i reattori modulari piccoli (SMR) come “la risposta giusta”. Ha espresso frustrazione riguardo alle normative che ne impediscono una rapida implementazione: “Quanti SMR sono attivi oggi in America? Zero,” ha sottolineato.

aumento previsto delle necessità energetiche dell’AI entro il 2030

Secondo proiezioni dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), entro il 2030 i data center raddoppieranno il loro consumo energetico; quelli dedicati all’AI quadruplicheranno le loro esigenze. Le necessità energetiche legate all’AI potrebbero presto superare quelle settoriali come quella della produzione d’acciaio e cemento.

  • Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA)
  • Dati sui consumi previsti fino al 2028
  • Evoluzione delle necessità rispetto ai settori tradizionali

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