La questione della produzione di iPhone interamente negli Stati Uniti è tornata al centro del dibattito, in particolare dopo le dichiarazioni dell’amministrazione Trump riguardo ai “dazi reciproci”. La Casa Bianca sostiene che il Paese disponga delle risorse e della manodopera necessarie per realizzare iPhone a livello nazionale. Esperti di settore evidenziano che, sebbene non sia completamente impossibile produrre iPhone negli Stati Uniti, un simile approccio comporterebbe costi estremamente elevati e una complessità logistica significativa.
Costi elevati previsti per un iPhone prodotto negli Stati Uniti
Uno dei principali aspetti critici relativi agli iPhone realizzati in America è rappresentato dai costi. Le spese lavorative negli Stati Uniti sono notevolmente superiori rispetto a quelle in Cina, dove i dipendenti di Foxconn guadagnano circa $3.63 all’ora durante la fase di produzione dell’iPhone 16. Al contrario, il salario minimo in California è fissato a $16.50 all’ora.
Secondo l’analista Wamsi Mohan di Bank of America Securities, questo divario salariale potrebbe far lievitare il prezzo dell’iPhone 16 Pro del 25%, portando l’attuale modello da $1,199 a circa $1,500.
Mohan ha affermato: “Sebbene sia possibile trasferire l’assemblaggio finale negli Stati Uniti, spostare l’intera catena di fornitura dell’iPhone sarebbe un compito molto più complesso e richiederebbe anni.”
Dazi e complessità della catena di fornitura aumentano le difficoltà
Altre sfide derivano dai dazi sui componenti necessari alla produzione degli iPhone. Apple deve affrontare tariffe su gran parte dei pezzi a meno che non riesca ad ottenere esenzioni. Componenti fondamentali come il display proveniente dalla Corea del Sud e il processore fabbricato da TSMC a Taiwan sono essenziali per la produzione degli iPhone.
Se i dazi proposti dall’amministrazione Trump venissero attuati integralmente, il costo dell’iPhone 16 Pro Max potrebbe aumentare fino al 91%, come osservato da Mohan.
Carenza di competenze ostacola la capacità produttiva americana
Anche senza considerare i costi, Apple si troverebbe ad affrontare limitazioni strutturali nella forza lavoro statunitense. Il CEO Tim Cook ha indicato la carenza di ingegneri specializzati come un ostacolo significativo alla produzione domestica.
Nell’affermare che “non ci sono abbastanza ingegneri specializzati negli Stati Uniti”, Cook ha sottolineato la differenza tra la quantità e il tipo di competenze disponibili nel Paese rispetto alla Cina.
Il fallimento dell’espansione di Foxconn negli USA pesa sull’immagine
Foxconn, principale fornitore di Apple, tentò nel 2017 di stabilire una grande presenza produttiva in Wisconsin con un investimento previsto di $10 miliardi. Lo stabilimento non ha mai prodotto prodotti core per Apple ed è stato riconvertito durante la pandemia per la produzione di mascherine. Attualmente conta solo 1,454 posti di lavoro e non è completamente operativo.
Anche l’espansione precedente in Brasile non ha consentito una localizzazione completa della produzione degli iPhone; nonostante un impianto da $12 miliardi, molte componenti dovevano essere importate dall’Asia.
Produzione domestica incrementale appare più realistica
Sebbene la massima produzione degli iPhone negli USA possa sembrare impraticabile, alcuni analisti suggeriscono che Apple potrebbe optare per produzioni limitate dedicate ad accessori o prodotti specifici. Questa strategia ricorda il passo intrapreso nel 2019 quando Apple avviò la costruzione del Mac Pro ad Austin dopo aver ottenuto esenzioni tariffarie.
Un iPhone patriottico ma a un costo elevato
Nonostante le pressioni politiche provenienti da Washington, gli esperti rimangono scettici riguardo alla possibilità concreta di avere un iPhone interamente americano. Laura Martin della Needham ha affermato: “Non credo sia fattibile”. Jeff Fieldhack della Counterpoint Research ha aggiunto: “Non è realistico pensare che questa situazione cambi rapidamente.”
Mentre prosegue il dibattito sulla questione, Apple sembra preferire approcci diplomatici piuttosto che conflittuali; Senza cambiamenti significativi nei costi e nelle competenze disponibili sul mercato americano, un dispositivo contrassegnato dai colori nazionali potrebbe rimanere solo un sogno politico anziché diventare realtà commerciale.
- Wamsi Mohan – Analista Bank of America Securities
- Dan Ives – Analista Wedbush
- Tim Cook – CEO Apple
- Laura Martin – Analista Needham
- Jeff Fieldhack – Counterpoint Research
- Erik Woodring – Morgan Stanley Analyst
Lascia un commento