Il caso di Karim Arabi, ex vicepresidente del dipartimento di Ricerca e Sviluppo di Qualcomm, ha attirato l’attenzione per la gravità delle accuse. L’ex dirigente è stato condannato per frodi e riciclaggio di denaro, con una possibile pena che può arrivare fino a 20 anni di reclusione. La giuria ha stabilito che Arabi ha orchestrato un complesso piano per defraudare l’azienda in cui lavorava, sottraendo ben 180 milioni di dollari.
condanna dell’ex dirigente Qualcomm per frode da 180 milioni
Il contratto di lavoro di Arabi specificava che qualsiasi tecnologia sviluppata durante il suo impiego sarebbe appartenuta a Qualcomm. Egli ha segretamente fondato Abreezio, una società esterna attraverso la quale ha venduto tecnologia microchip alla stessa Qualcomm. Si sospetta che Abreezio abbia sfruttato le risorse aziendali di Qualcomm per sviluppare la tecnologia successivamente commercializzata.
Arabi ha adottato misure drastiche per nascondere il suo ruolo come fondatore e CEO di Abreezio. Ha scelto personalmente il nome della società e gestito le operazioni quotidiane. Durante il processo, è emerso che l’ex dirigente utilizzava anche indirizzi email falsi e si era appropriato dell’identità della sorella, Sheida Alan, presentandola come creatrice della tecnologia acquistata da Qualcomm. Inoltre, il nome Sheida Arabi è stato modificato in Sheida Alan per celare il legame familiare.
Il giudice Andrew Haden ha commentato: “L’imputato ha abusato della fiducia riposta in lui, riempiendosi le tasche con milioni orchestrando un piano per ingannare il proprio datore di lavoro. “La sentenza odierna invia un chiaro messaggio: nel Distretto Meridionale della California, la frode comporta conseguenze.”
L’indagine condotta dall’FBI e dall’IRS si è rivelata cruciale nel portare alla luce questo schema fraudolento. “Dr. Arabi ha perpetrato un elaborato piano per nascondere, ingannare e defraudare il suo stesso datore di lavoro,” ha dichiarato Houtan Moshrefi, agente speciale dell’FBI.
altri coinvolti nel caso
Altri soggetti hanno partecipato alle truffe associate al caso e hanno già ammesso le proprie colpe. I nomi rilevanti includono:
- Ali Akbar Shokouhi: ex dipendente Qualcomm e principale investitore di Abreezio;
- Sanjiv Taneja: CEO nominale di Abreezio.
Tutti i coinvolti saranno condannati rispettivamente ad agosto e luglio, mentre Karim Arabi rischia fino a 20 anni di carcere.
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