Imposizione dell’uso dell’app T-Life
Secondo testimonianze di dipendenti, sembra che T-Mobile stia esercitando pressioni affinché i clienti utilizzino l’app T-Life. Gli impiegati sono obbligati ad “onboardare” i clienti senza eccezioni, utilizzando anche telefoni dimostrativi in situazioni poco pratiche, come nel caso di dispositivi da riparare.
Un dipendente ha dichiarato: “Ora ci aspettiamo di utilizzare i nostri telefoni dimostrativi per registrare clienti con dispositivi rotti, per non perdere opportunità. È un’esperienza scomoda e anti-clienti. I clienti non si sentono a loro agio, anche se assicuriamo loro che li disconnetteremo.”
La mancata adesione a queste procedure porta a “conversazioni di coaching” documentate sul lavoro. Un altro dipendente ha aggiunto: “Se non lo facciamo, riceviamo feedback negativi sulla nostra prestazione.” Questo tipo di pressione proviene dalla direzione superiore e coinvolge anche i manager dei negozi.
T-Mobile: un cambiamento radicale
In passato, T-Mobile era conosciuta come il “ribelle” nel settore delle telecomunicazioni, proponendo idee innovative per attrarre nuovi clienti e sfidando le convenzioni del mercato. Dopo la fusione con Sprint, l’azienda ha intrapreso una direzione completamente diversa.
T-Mobile aveva fatto promesse chiare riguardo alla stabilità dei prezzi ma ha successivamente infranto tali impegni. Ha annullato accordi precedentemente stipulati a causa di scarse pianificazioni e anticipazioni. Negli ultimi tempi, sono emerse numerose segnalazioni sui disagi causati dall’app T-Life sia ai dipendenti che ai consumatori.
Senza un intervento significativo da parte della dirigenza aziendale, è probabile che le attuali pratiche continuino a generare caos all’interno dei punti vendita.
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