Colossal Biosciences, un’azienda statunitense operante nel settore della biotecnologia, ha recentemente raggiunto un traguardo significativo: la “resurrezione” del lupo dire (Dire Wolf), un animale estinto da circa 9.500 anni. Questo rappresenta il primo caso di rinascita di una specie scomparsa grazie a tecnologie avanzate di editing genetico e gestazione tramite cani surrogati, con tre cuccioli già nati dall’autunno scorso.
cuccioli di lupo dire in crescita
I tre cuccioli, denominati Romulus, Remus e Khaleesi (ispirato a “Game of Thrones”), sono stati partoriti da madri surrogate tra ottobre dell’anno scorso e gennaio di quest’anno. Attualmente vivono in una riserva ecologica di 2.000 acri, sotto attento monitoraggio veterinario, e risultano in ottima salute.
Nonostante abbiano solo cinque mesi, Romulus e Remus pesano già 80 libbre, superando il peso medio dei lupi grigi della loro età. Secondo il team di Colossal, le differenze fisiche rispetto ai moderni lupi grigi includono spalle più pronunciate, teste leggermente più larghe e fianchi più robusti; si prevede che diventino più grandi degli attuali lupi grigi.
creazione non attraverso la copia del dna antico
È importante sottolineare che i cuccioli non sono stati creati mediante semplice clonazione del DNA antico. I ricercatori hanno analizzato campioni genetici estratti da denti risalenti a 13.000 anni fa e da crani datati 72.000 anni per modificare con precisione le cellule dei moderni lupi grigi. Sono state effettuate ben 20 modifiche genetiche, delle quali 15 miravano ad allineare i geni con le variazioni riscontrate nei campioni antichi.
dalla raccolta del sangue alla nascita dei cuccioli
Il processo è iniziato con il prelievo di sangue dai lupi grigi per editare cellule staminali epiteliali al fine di avvicinarne il DNA a quello dei lupi dire. Successivamente, il materiale genetico è stato inserito in ovociti di cani domestici privati del proprio materiale genetico, dando origine ad embrioni poi impiantati nelle madri surrogate.
Per ottenere i tre cuccioli, sono state utilizzate otto madri surrogate cui sono stati impiantati in media 45 embrioni ciascuna; due hanno partorito Romulus e Remus mentre una terza ha dato alla luce Khaleesi. È stata anche generata una quarta femmina che purtroppo è deceduta dieci giorni dopo la nascita a causa di un’infezione intestinale.
controversie sulla rinascita delle specie estinte
Colossal definisce la propria metodologia come “rinascita funzionale delle specie estinte”, puntando su modifiche selettive per evitare rischi per la salute dei cuccioli. Resta aperta la questione se questi animali possano essere considerati veri lupi dire o semplicemente versioni modificate geneticamente dei moderni lupi grigi; vi è infatti solo lo 0,5% di differenza nel loro genoma.
sostenibilità ambientale e opportunità commerciali
A parte il progetto sui lupi dire, Colossal ha recentemente utilizzato tecniche simili per far nascere quattro esemplari della rarissima volpe rossa americana; questa iniziativa potrebbe avere un impatto più significativo sulla conservazione ambientale. A febbraio scorso si contavano meno di venti volpi rosse nel North Carolina mentre ci sono circa 270 esemplari in cattività negli Stati Uniti.
- Romulus
- Remus
- Khaleesi
- Cani surrogati utilizzati nel progetto
- Beth Shapiro – Chief Scientist presso Colossal Biosciences
- Matt James – Chief Animal Officer presso Colossal Biosciences
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