Nintendo Switch 2: ritardo nei preordini a causa dei dazi di Trump

: La recente introduzione di dazi doganali da parte dell’amministrazione Trump sta influenzando le strategie di Nintendo riguardo al lancio della sua nuova console, il Switch 2. Nonostante i cambiamenti nei piani di prenotazione, la data di uscita rimane confermata. Di seguito si analizzano le implicazioni e i dettagli del lancio.

ritardi nelle prenotazioni per il lancio del switch 2

Recentemente, Nintendo ha annunciato il lancio del Switch 2, previsto per il 5 giugno 2025, quasi otto anni dopo l’uscita del modello originale. Le prenotazioni inizialmente programmate per il 9 aprile negli Stati Uniti sono state posticipate. La data di rilascio rimane invariata e questo rinvio sembra riguardare esclusivamente il mercato statunitense.

Motivazioni dietro il rinvio delle prenotazioni

Nintendo ha giustificato questa decisione con l’intenzione di valutare l’impatto potenziale dei dazi doganali imposti dalla nuova amministrazione. L’azienda desidera comprendere meglio come queste tariffe possano influenzare le condizioni di mercato prima di avviare le prenotazioni per il dispositivo. Ulteriori aggiornamenti sul calendario delle prenotazioni verranno forniti in seguito.

dazi doganali e produzione del switch 2

I nuovi dazi sono stati resi noti lo stesso giorno in cui è stata presentata la console. L’amministrazione Trump ha imposto una tariffa del 34% sulla Cina, che ha risposto aumentando i propri dazi. Poiché gran parte della produzione del Nintendo Switch avviene in Cina, con alcune componenti provenienti anche da Vietnam e Cambogia, è fondamentale che Nintendo valuti attentamente come questi sviluppi possano condizionare il lancio della nuova console.

Implicazioni economiche sui costi della console

Sebbene ci siano preoccupazioni legate ai costi aumentati a causa dei nuovi dazi, Nintendo prevede comunque un prezzo competitivo per il Switch 2 fissato a $449. Rispetto all’originale Switch lanciato nel 2017 a $299 (equivalente a circa $387 attuali considerando l’inflazione), questo nuovo prezzo appare ragionevole date le circostanze attuali e l’aumento dei costi delle componenti.

  • Nintendo – azienda produttrice
  • Trump – ex presidente degli Stati Uniti
  • Cina – paese principale coinvolto nei dazi doganali
  • Vietnam – altro stato produttore coinvolto nella catena di approvvigionamento
  • Cambogia – fornitore parziale di componentistica

A breve si attendono ulteriori informazioni sulle strategie future di Nintendo relative al mercato statunitense e sull’impatto dei recenti sviluppi economici.

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