Il settore dei semiconduttori sta vivendo un periodo di grande evoluzione, con l’emergere di nuove tecnologie e processi produttivi. In questo contesto, la Cina e SMIC (Semiconductor Manufacturing International Corporation) si preparano a completare il loro processo produttivo a 5nm entro il 2025. Questo sviluppo rappresenta una tappa significativa per le ambizioni cinesi nel campo dei semiconduttori, nonostante le sfide imposte dalla guerra commerciale con gli Stati Uniti.
sviluppo dei chip a 5nm: sfide e costi
Attualmente, la transizione verso i chip a 5nm sembra obsoleta rispetto alle aspirazioni di molte aziende che puntano ai chip a 2nm nel 2026. Per la Cina, questo passo è cruciale. Le restrizioni commerciali imposte dagli Stati Uniti hanno ostacolato notevolmente i piani del paese in questo settore. La mancanza di accesso a tecnologie chiave ha reso difficile la produzione di semiconduttori avanzati.
Secondo quanto riportato da Kiwoon Securities, SMIC prevede di terminare il proprio processo a 5nm nel 2025. Questa nuova tecnologia comporta costi significativamente più elevati rispetto ai concorrenti come TSMC, poiché l’assenza di macchinari EUV porta a un incremento dei costi dal 40% al 50%. Inoltre, il rendimento attuale è limitato a circa un terzo della produzione totale.
- Costo aumentato del 40-50% rispetto a TSMC
- Rendimento attuale limitato a un terzo
- Aumento della produzione di chip difettosi
SMIC: pilastro dell’industria cinese
SMIC si è affermata come il principale produttore di chip in Cina, sorprendendo il mercato con il suo processo N+2 a 7nm. Questo sviluppo ha permesso ad aziende come Huawei di realizzare chipset moderni senza accesso agli strumenti più avanzati disponibili sul mercato internazionale.
L’impossibilità per la Cina di acquisire macchine EUV ha spinto SMIC ad utilizzare tecnologie DUV (Deep Ultraviolet), che richiedono una serie complessa di passaggi aggiuntivi per raggiungere i risultati desiderati. Questo approccio comporta maggiori costi e tempi prolungati nella produzione.
Sebbene i chip prodotti da SMIC non possano competere direttamente con quelli realizzati da TSMC in termini di prestazioni, dimostrano comunque che la Cina sta facendo progressi significativi verso l’autosufficienza tecnologica.
Progetti futuri e innovazione
Ci sono piani in corso per sviluppare macchine EUV autonome, con produzioni sperimentali programmate per iniziare nel terzo trimestre del 2025. Aziende locali come SiCarrier stanno già lavorando su alternative domestiche all’EUV. L’esito di queste iniziative rimane incerto ma potrebbe segnare un cambiamento significativo nel panorama della produzione dei semiconduttori in Cina.
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