L’assistente pixie di google: scoprendo la verità dietro il rumor

Nel panorama tecnologico, molte aziende sviluppano prodotti che talvolta non raggiungono mai il mercato. Nel caso di Google, questo si è manifestato con Pixie, un assistente digitale progettato per i telefoni Pixel. Alla fine, Pixie non ha visto la luce e ha subito una trasformazione, diventando l’app Pixel Screenshots conosciuta oggi.

la visione iniziale di google per pixie

Secondo un rapporto pubblicato da The Information, Pixie era concepito come un avanzato “agente AI” specificamente progettato per i dispositivi Pixel. Questo assistente avrebbe dovuto gestire compiti complessi e multimodali, come scattare una foto di un prodotto e fornire indicazioni in tempo reale verso il negozio più vicino che lo vendeva. Pixie avrebbe estratto informazioni da altri servizi Google come Gmail e Maps, ed era destinato ad essere alimentato da Gemini.

Recenti aggiornamenti hanno rivelato che il CEO di Alphabet, Sundar Pichai, ha ordinato al team di cambiare direzione per evitare concorrenza diretta con Gemini, che successivamente sarebbe diventato l’alternativa AI a Google Assistant. Per non sprecare gli sforzi già investiti nel progetto, Google ha deciso di dividere Pixie in due parti: una parte è diventata l’app Pixel Screenshots, mentre l’altra è stata integrata nelle capacità più ampie di Gemini.

il successore spirituale di pixie—pixel sense

L’importanza di questa evoluzione risiede nel fatto che potrebbe esserci un assaggio del successore spirituale di Pixie nella nuova funzionalità chiamata Pixel Sense, prevista per il lancio con il Pixel 10. Secondo rapporti precedenti, Pixel Sense offrirà “suggerimenti predittivi” e note contestuali, presentando nomi, prodotti o luoghi proprio nel momento del bisogno.

Non si deve aspettare un assistente completo come Google Assistant o Gemini; Pixel Sense sembra essere una funzione operante in background piuttosto che in primo piano. Il vantaggio è che apparentemente funziona direttamente sul dispositivo, rendendolo più veloce e focalizzato sulla privacy rispetto a Gemini, il quale richiede una connessione ai server Google per compiti più complessi.

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