Google svela i rischi delle app non presenti nel Play Store
Recentemente, Google ha pubblicato un post sul proprio blog dedicato agli sviluppatori Android, evidenziando i progressi compiuti per garantire un ambiente più sicuro. Secondo le informazioni condivise, le applicazioni scaricate da fonti esterne al Google Play Store sono 50 volte più propense a contenere malware rispetto a quelle disponibili nel negozio ufficiale. Inoltre, l’azienda ha sottolineato che grazie alle sue “politiche di privacy rafforzate” e alla “rilevazione delle minacce alimentata dall’IA”, sono stati bloccati 2,36 milioni di app sospette prima che potessero essere scaricate.
Problemi passati con il malware
Google non è sempre stata proattiva nella lotta contro il malware. Fino a settembre dello scorso anno, diverse app contenenti il malware Necro Trojan erano disponibili su Google Play. Queste applicazioni sono state rimosse solo dopo che è emerso che il Necro Trojan aveva infettato milioni di dispositivi Android.
Google: piani per combattere il malware
Sebbene Google non abbia fornito dettagli specifici sulle misure adottate per evitare incidenti simili al Necro Trojan, ha confermato l’intenzione di rendere più difficile per gli attori malevoli indurre gli utenti a disattivare Google Play Protect e installare app dannose. L’azienda prevede anche di ampliare la rilevazione delle minacce in tempo reale attraverso Google Play Protect.
Miglioramenti alla Play Integrity API
In aggiunta, si stanno progettando ulteriori miglioramenti alla Play Integrity API. Questi aggiornamenti permetteranno di identificare se un’app è stata ripackaged al di fuori del Play Store. Gli sviluppatori avranno accesso a strumenti che avviseranno gli utenti quando è necessario un aggiornamento della sicurezza e segnaleranno esplicitamente quando si sta utilizzando una versione manomessa dell’app.
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