Recentemente, TSMC ha avviato la produzione di chip presso il suo stabilimento in Arizona. Prima di questo sviluppo, si era discusso dei costi di produzione dei chip negli Stati Uniti, ritenuti superiori rispetto a quelli di Taiwan. Inoltre, le dichiarazioni del fondatore di TSMC, Morris Chang, riguardo ai costi elevati delle fabbriche avevano alimentato l’idea che produrre chip negli USA fosse troppo oneroso per risultare economicamente sostenibile. Secondo le analisi condotte da TechInsights, questa percezione potrebbe non essere corretta.
costi di produzione di TSMC negli USA e Taiwan
Secondo G. Dan Hutcheson di TechInsights, “il costo per TSMC di lavorare un wafer da 300 mm in Arizona è inferiore al 10% rispetto allo stesso wafer prodotto a Taiwan.” Un wafer è la base su cui vengono costruiti i circuiti elettronici.
Sebbene il costo della produzione dei wafer per TSMC negli Stati Uniti sia quasi il 10% superiore a quello taiwanese, risulta comunque molto distante dal 150% indicato dal CEO dell’azienda. Anche gli esperti del settore tecnologico si aspettavano costi superiori al 120%-150%.
automazione e riduzione dei costi del lavoro nella fabbrica dell’Arizona
In aggiunta, Hutcheson ha osservato che esiste una convinzione diffusa secondo cui i costi del lavoro nelle fabbriche statunitensi siano più elevati rispetto a quelli taiwanesi. Impianti produttivi su larga scala come quello in Arizona fanno ampio uso dell’automazione.
Questo implica che i costi del lavoro associati alla produzione rappresentano solo il 2% dei costi totali. Ciò dimostra chiaramente che la differenza nei costi tra Stati Uniti e Taiwan non è così significativa come molti ritengono. Pertanto, la differenza complessiva nei costi di produzione dei wafer tra i due paesi rimane sotto il 10%.
L’analista sostiene che l’$100 miliardi investiti da TSMC negli USA sia una decisione strategica intelligente considerando l’aumento marginale dei costi rispetto a Taiwan. L’azienda prevede inoltre di ampliare la sua produzione di chip a 2nm negli USA quest’anno. Si vocifera però che il produttore applicherà un prezzo superiore del 30% per i chip realizzati nelle sue strutture statunitensi.
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