Accuse dell’Unione Europea a Google
Recentemente, l’Unione Europea ha accusato Google di non rispettare le normative stabilite dal nuovo Digital Markets Act (DMA). Questa situazione riaccende i riflettori sulla società, già oggetto di controversie in passato per pratiche commerciali scorrette.
Le violazioni contestate
Secondo una comunicazione ufficiale della Commissione Europea, le modifiche apportate da Google ai suoi servizi di ricerca e al Play Store non soddisfano gli standard richiesti dal DMA. Nonostante gli sforzi del gigante tecnologico, i regolatori rimangono scettici riguardo alla conformità alle nuove regole.
Obiettivi del Digital Markets Act
Il DMA è stato introdotto per garantire pari opportunità alle aziende più piccole e limitare il predominio di colossi come Google nel mercato digitale. Secondo l’UE, Google continua a favorire i propri servizi—come Shopping, Hotels e Flights—negli esiti delle ricerche online, penalizzando così i concorrenti.
Possibili sanzioni significative
Se accertato che Google ha violato il DMA, la società potrebbe affrontare multe fino al 10% del proprio fatturato globale annuale. In caso di infrazioni ripetute, le sanzioni potrebbero diventare ancora più severe.
Reazioni di Google alle accuse
Google ha risposto con fermezza alle accuse dell’Unione Europea. L’azienda sostiene che le sue pratiche siano orientate a migliorare l’esperienza degli utenti e avverte che un’eccessiva repressione da parte della Commissione potrebbe comportare rischi per la sicurezza e rallentare l’innovazione nel settore tecnologico.
- Digital Markets Act (DMA)
- Multe fino al 10% del fatturato globale
- Potenziamento dei servizi interni rispetto ai concorrenti
- Sicurezza e innovazione minacciate dalle restrizioni
- Collaborazione proposta con la Commissione Europea
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