Negli ultimi anni, il governo degli Stati Uniti ha cercato di rallentare l’espansione dell’industria dell’intelligenza artificiale in Cina. A tal fine, sono state imposte restrizioni commerciali mirate a componenti hardware fondamentali per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Recenti sviluppi indicano che tali restrizioni non hanno avuto l’effetto sperato. Secondo alcune fonti, Huawei, una delle aziende più sanzionate dagli Stati Uniti, dispone delle risorse necessarie per produrre circa 750.000 chip avanzati per intelligenza artificiale.
le restrizioni commerciali statunitensi mostrano limiti di efficacia
Huawei è soggetta a restrizioni commerciali da parte degli Stati Uniti da diversi anni. Le problematiche per l’azienda sono iniziate nel settore delle telecomunicazioni, dove il governo americano ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sicurezza delle attrezzature fornite dalla società. Inoltre, le autorità hanno imposto limitazioni anche sullo sviluppo della tecnologia 5G globale.
Come molte altre grandi aziende tecnologiche, Huawei ha iniziato a investire nell’intelligenza artificiale. Le nuove restrizioni commerciali miravano a limitare i progressi dell’azienda in questo ambito. Le più recenti limitazioni sono state introdotte nel dicembre 2024 e sembrano essere meno severe di quanto previsto dalle stesse aziende cinesi; la reazione del settore cinese è stata definita “nonchalant” dai rapporti dello scorso anno.
la produzione di chip AI avanzati da parte di huawei
Secondo il Center for Strategic and International Studies (CSIS), Huawei possiede abbastanza risorse per realizzare fino a 1 milione di chip AI Ascend 910C. Il processo di sviluppo dei chip implica un’operazione chiamata “packaging”, durante la quale una percentuale dei chip può risultare danneggiata e quindi inutilizzabile. Attualmente si stima che Huawei possa produrre circa 750.000 unità utilizzabili del modello 910C; secondo fonti del settore, “circa il 75% degli Ascend 910C sopravvive al processo avanzato di packaging”.
Questo risultato potrebbe essere raggiunto grazie alla collaborazione con SMIC, poiché Huawei non ha accesso ai componenti hardware Snapdragon. SMIC ha già prodotto gli ultimi chip Kirin per gli smartphone Huawei e gestisce anche la produzione dei propri chip Ascend AI. Sebbene i processi produttivi di SMIC non siano paragonabili a quelli di TSMC o Samsung, gli sforzi di ottimizzazione su attrezzature più datate hanno portato a notevoli progressi.
l’acquisizione legale di attrezzature statunitensi da parte di smic
Secondo quanto riportato dal CSIS, SMIC ha affrontato difficoltà nel superare un collo di bottiglia cruciale che ostacolava il miglioramento del suo attuale processo produttivo a 7nm. L’azienda è riuscita a risolvere questo problema acquisendo legalmente strumenti per la fabbricazione dei chip provenienti dagli Stati Uniti.
Le modalità attraverso cui SMIC è riuscita ad ottenere queste attrezzature senza violare le restrizioni commerciali sono due: innanzitutto, l’equipaggiamento acquistato “non era vietato su base nazionale per tutta la Cina”. In secondo luogo, “l’attrezzatura era soggetta a restrizioni basate sull’uso finale e sull’utilizzatore finale; SiEn e Pensun hanno comunicato alle aziende americane che sarebbe stata utilizzata esclusivamente per produrre chip meno avanzati rispetto ai 14 nm”, come riportato da una fonte.
L’acquisizione effettuata da SMIC consentirà un significativo aumento della capacità produttiva dei wafer a 7nm migliorando il tasso di resa; precedentemente l’azienda registrava solo un tasso del 20%, considerato molto basso. Ora le prospettive appaiono decisamente migliori anche grazie al supporto strategico fornito da Huawei.
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