Recenti sviluppi hanno coinvolto il caso antitrust del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) contro Google. Un giudice, nel corso dell’anno passato, ha stabilito che Google detiene una posizione monopolistica nel mercato dei motori di ricerca. Le misure preliminari suggerite dalle autorità includevano interventi significativi. Le autorità statunitensi hanno recentemente rinunciato alla richiesta di costringere Google a disinvestire dalle aziende operanti nel settore dell’intelligenza artificiale.
rinuncia del DOJ al disinvestimento da startup AI
Nelle sue proposte iniziali per affrontare la situazione monopolistica, il DOJ aveva ritenuto opportuno che Google si separasse dagli investimenti in aziende terze attive nell’ambito dell’intelligenza artificiale. Questa decisione era motivata dall’intento di promuovere la concorrenza nella ricerca online. Le nuove misure antitrust riviste consentono a Google di continuare a finanziare compagnie attive nel settore AI.
Questa “concessione” a favore di Google avviene in un contesto in cui gli Stati Uniti stanno cercando di aumentare la propria competitività nello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Il divieto degli investimenti da parte di Google “potrebbe causare conseguenze indesiderate nell’evoluzione dello spazio AI”, come riportato nei documenti ufficiali. È importante sottolineare che ulteriori investimenti da parte di Google nelle startup AI richiederanno comunque una notifica preventiva.
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misure estreme mantenute dal DOJ
Il piano rivisto del DOJ prevede comunque alcune misure drastiche, tra cui la necessità per Google di vendere il browser Chrome a un soggetto terzo. Un portavoce della compagnia ha dichiarato: “Proposte così ampie vanno ben oltre la decisione della Corte e danneggerebbero i consumatori americani, l’economia e la sicurezza nazionale”.
google presenterà una revisione delle proprie proposte
A dicembre 2024, Google aveva presentato le proprie proposte per risolvere il caso antitrust negli Stati Uniti. Tra queste vi è l’intenzione di allentare i contratti esclusivi con terzi, come quello stipulato con Apple. Infatti, l’azienda ha versato miliardi ad Apple per rendere Google Search il motore predefinito su Safari. Inoltre, si sta proponendo di interrompere i pagamenti ai produttori Android affinché impostino Google Search come motore predefinito.
Sebbene ciò sia stato presentato, è previsto che Google possa inviare una revisione della lista delle proprie proposte nelle prossime ore. Una udienza relativa al tema è programmata per aprile e la decisione finale sul caso dovrebbe arrivare a settembre. La compagnia non intende accettare passivamente le misure imposte e ha confermato l’intenzione di fare appello contro il verdetto antitrust ricevuto.
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