In tutto il mondo, i paesi hanno istituzioni preposte al controllo della concorrenza per garantire un mercato equo. L’Unione Europea e gli Stati Uniti dispongono di normative antitrust, Gli Stati Uniti esprimono insoddisfazione riguardo agli sforzi dell’UE nel contenere le grandi aziende tecnologiche e richiedono una maggiore chiarezza sulle regole applicate.
Richiesta di chiarimenti sull’applicazione delle norme
Secondo un rapporto di Reuters, Jim Jordan, presidente della Commissione Giudiziaria della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, ha chiesto a Teresa Ribera, responsabile antitrust dell’UE, di chiarire l’applicazione delle normative europee nei confronti delle aziende tecnologiche americane. Nella lettera inviata a Ribera, co-firmata da Scott Fitzgerald, presidente del sottocomitato sulla riforma amministrativa e antitrust, si esprime preoccupazione che il Digital Markets Act (DMA) possa penalizzare ingiustamente le compagnie statunitensi.
“Scriviamo per esprimere le nostre preoccupazioni sul fatto che il DMA possa colpire le aziende americane. Queste pesanti multe sembrano avere due obiettivi: costringere le imprese a seguire gli standard europei in tutto il mondo e fungere da tassa europea sulle aziende americane. Tali provvedimenti soffocano l’innovazione e disincentivano la ricerca e lo sviluppo,” recita la lettera.
Conflitti con i regolatori
Nell’arco degli anni, numerose aziende tecnologiche statunitensi hanno affrontato l’ostilità dei regolatori europei. Ad esempio, la Commissione Europea ha recentemente concluso un’indagine su X e si prevede che infligga una multa multimilionaria. Google sta affrontando una sanzione record di 4,33 miliardi di euro che sta cercando di impugnare.
Sebbene non si affermi che gli Stati Uniti abbiano ragione nel sostenere che i regolatori europei stiano colpendo specificamente le aziende americane, non sorprende che molte di queste compagnie siano frequentemente al centro dell’attenzione mediatica. La maggior parte delle tecnologie utilizzate quotidianamente proviene da imprese statunitensi; ad esempio:
- Google Search: quasi 90% del mercato dei motori di ricerca;
- Meta: controlla Facebook e Instagram congiuntamente per il 79% del mercato social;
- WhatsApp: oltre 2 miliardi di utenti attivi mensili;
- Apple: iPhone detiene il 27% del mercato smartphone.
Dall’inizio del suo mandato, Trump ha adottato diverse strategie per esercitare pressione su altri paesi affinché rispettino determinate condizioni economiche attraverso tariffe su categorie merceologiche cruciali. Resta da vedere se utilizzerà tali misure anche nei negoziati con l’Unione Europea.
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