Indagine dell’ue su apple e meta nonostante le critiche di trump

Negli ultimi anni, le aziende tecnologiche statunitensi come Apple e Meta si sono trovate al centro delle critiche da parte dell’Unione Europea. Recentemente, il presidente degli Stati Uniti ha espresso la sua opinione riguardo a queste indagini, ma ciò non sembra influenzare l’approccio dell’UE, che continua a perseguire tali questioni legali.

risultati attesi dall’indagine antitrust su Apple e Meta

In un’intervista esclusiva con Reuters, l’autorità antitrust dell’UE, Teresa Ribera, ha dichiarato che l’Unione è disponibile a negoziare con la Casa Bianca o ad ascoltare eventuali preoccupazioni. Ha sottolineato che l’UE non si lascerà intimidire nel modificare leggi già approvate dai legislatori americani.

Ribera ha affermato che l’Unione manterrà ferme le proprie “forze e principi”. Ha anche criticato l’approccio politico di Trump definendolo troppo transazionale e ha ribadito che Bruxelles non scenderà a compromessi su diritti umani o sull’unità europea. L’esito dell’indagine verrà annunciato nel mese di marzo 2025 ed è stato confermato che le decisioni sono state “discussed with companies, developed, and based on evidence.”

Contesto dell’indagine avviata dall’UE

A marzo 2024, l’Unione Europea ha avviato un’inchiesta su Apple, Google e Meta per presunti violazioni del Digital Market Acts (DMA). In particolare, Apple è accusata di tre principali infrazioni:

  • Violazione delle regole anti-steering nell’App Store.
  • Mancanza di supporto per browser di terze parti.
  • Struttura dei costi sfavorevole per i marketplace di app alternativi.

L’UE aveva precedentemente accusato Meta di favorire Marketplace su Facebook invece di garantire una concorrenza equa con altri fornitori pubblicitari.

impegni di apple rispetto alle normative europee

È importante notare come Apple abbia cercato di rispettare alcune direttive dell’UE. Nel mese di agosto dello scorso anno, la società ha consentito agli utenti europei di installare applicazioni da store alternativi. Resta da vedere se questo sforzo sarà considerato sufficiente dall’Unione Europea.

Apple sostiene di aver fatto abbastanza per conformarsi alle normative europee. Infatti, lo scorso anno ha pubblicato due whitepapers distinti: uno sui rischi associati ai negozi terzi e un altro sulle preoccupazioni relative alle leggi sull’interoperabilità imposte dall’UE.

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