Negli ultimi giorni, il mondo dei videogiochi ha assistito a un evento significativo riguardante l’emulazione della console PS3 su dispositivi Android. La rimozione del emulatore aPS3e da GitHub ha sollevato interrogativi e preoccupazioni tra gli appassionati del settore.
rimozione dell’emulatore aPS3e
L’emulatore aPS3e, sviluppato da un programmatore noto con il nome di Aenu, è scomparso dalla piattaforma GitHub. Questa decisione potrebbe essere stata influenzata da crescenti preoccupazioni relative ai diritti d’autore e alla licenza, in particolare per l’uso di codice proveniente dall’emulatore open-source RPCS3. Attualmente, sia la pagina dell’emulatore che quella dell’autore restituiscono un errore 404.
problemi legati al copyright
Aenu aveva guadagnato notorietà per aver portato l’emulazione PS3 su Android, ma sono emersi segnali di allerta quando il programmatore ha iniziato a richiedere donazioni in cambio del codice sorgente. Inoltre, si è scoperto che il progetto era stato trasformato in closed-source nonostante fosse basato su software open-source, violando così la General Public License (GPL) di GitHub.
stato attuale dell’emulatore
Nonostante la rimozione dall’archivio online, coloro che avevano precedentemente installato l’APK dovrebbero teoricamente poter continuare ad utilizzarlo. Alcuni utenti segnalano instabilità nell’emulatore, con giochi che non riescono ad avviarsi o che crashano improvvisamente.
- “Ho provato a utilizzare questo emulatore per alcune ore e non riesco a far funzionare alcun gioco,” ha commentato un utente su Reddit.
- Altri riferiscono problemi come surriscaldamento del dispositivo e consumo eccessivo della batteria durante l’uso dell’emulatore.
futuro incerto per l’aPS3e
L’improvvisa scomparsa dell’emulatore e del suo sviluppatore lascia aperti molti interrogativi sul futuro di aPS3e. Attualmente, gli utenti Android non dispongono di supporto ufficiale per l’emulazione PS3. I creatori di RPCS3 hanno deciso di non sviluppare una versione per Android a causa della presenza di utenti tossici e della proliferazione di app truffaldine sulla piattaforma.
Lascia un commento