Negli ultimi vent’anni, Intel ha rappresentato una delle aziende più stabili nel settore dei semiconduttori, fornendo chip a un numero elevato di PC nel mondo. L’immagine di Intel come leader del mercato è oggi messa in discussione, con notizie che suggeriscono un possibile disimpegno della compagnia, accennando a vendite parziali a concorrenti nell’industria dei semiconduttori. In particolare, si riporta di un’interessante operazione che coinvolgerebbe TSMC.
partecipazione di TSMC in Intel
Secondo un’indiscrezione proveniente da una pubblicazione economica di Taiwan, TSMC starebbe considerando l’acquisizione di una partecipazione del 20% nel business dei foundry di Intel, nell’ambito delle iniziative “Made in America” promosse dall’amministrazione Trump. Questa operazione potrebbe concretizzarsi tramite un’iniezione di capitali o la fornitura di tecnologia.
Un aumento della quota potrebbe attirare l’attenzione delle autorità di controllo, per cui si ipotizza che un investimento minoritario del 20% consentirebbe a TSMC di evitare un’eccessiva visibilità. La situazione presenta delle complessità, poiché, sebbene TSMC e Intel operino nello stesso settore, le loro procedure operative risultano molto differenti, con la possibilità che TSMC non riesca a gestire Intel con la stessa efficienza.
TSMC non sarebbe l’unica azienda interessata alle operazioni di Intel; è stato segnalato che Broadcom mostra interesse, mirando a dividere l’acquisizione con TSMC. Mentre TSMC è focalizzata sul ramo foundry, Broadcom sembra concentrarsi sulle attività di design e marketing dei chip. Attualmente, tutte le parti stanno discutendo in una fase preliminare senza annunci ufficiali.
declino costante di Intel
Un tempo considerata invincibile, Intel ha affrontato vari passi falsi nell’ultimo periodo, che hanno portato a un calo della fiducia dei consumatori e a un recupero della concorrenza. Un esempio emblematico è rappresentato dalla perdita di Apple come cliente principale.
Apple ha utilizzato per anni i chip Intel nei suoi Mac, per poi passare a una propria gamma di chip basati su architettura Arm. Questi SoC hanno dimostrato prestazioni superiori rispetto ai loro omologhi di Intel, risultando anche più efficienti dal punto di vista energetico. Qualcomm ha seguito un percorso simile, contribuendo all’emergere di un ecosistema con più PC basati su Arm. Sebbene Intel mantenga una quota di mercato significativa, i progressi nell’architettura Arm evidenziano l’esistenza di alternative valide.
La reputazione dell’azienda ha subito un colpo a causa di problematiche riguardanti le sue CPU Raptor Lake e Arrow Lake, portando a una perdita significativa del valore delle azioni.
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