Breach di dati: 2,7 miliardi di record IoT esposti online

Un’importante violazione dei dati online ha portato alla fuoriuscita di 2,7 miliardi di record. Il ricercatore esperto di cybersecurity, Jeremiah Fowler, ha documentato che la violazione coinvolge i dati di Mars Hydro, una società cinese specializzata nella produzione di dispositivi IoT (Internet of Things).

violazione dei dati online: 2,7 miliardi di record esposti

Fowler ha scoperto e riferito la recente violazione al sito vpnMentor, evidenziando una base di dati non protetta da password contenente 2,7 miliardi di record relativi a Mars Hydro. Questa azienda produce luci per la coltivazione IoT e applicazioni software che permettono agli utenti di controllare dispositivi per la casa intelligente, nonché timer e impostazioni da remoto.

Dopo ulteriori indagini, il ricercatore ha riscontrato che i record riguardavano anche LG-LED SOLUTIONS LIMITED, una compagnia registrata in California. Alcuni dati contenevano dettagli API e link URL a Spider Farmer, produttore di luci di crescita, ventilatori e soluzioni di raffreddamento per scopi agricoli.

Secondo il ricercatore, la dimensione del database compromesso ammonta a circa 1,17 Terabyte. Fowler ha osservato 13 cartelle nel database contenenti oltre 100 milioni di record con SSID (service set identifier), comunemente noto come nome della rete Wi-Fi. Inoltre, i record compromessi includono milioni di password, indirizzi IP, numeri di identificazione dei dispositivi e indirizzi email.

dispositivi interessati dalla violazione dei dati

I non autorizzati possono collegare numerosi record a prodotti controllati da dispositivi internet-connessi, come gli smartphone, nella recente violazione dei dati di vasta portata. Una relazione precedente ha stimato che il 57% di tutti i prodotti IoT presentano vulnerabilità significative agli attacchi per motivi di sicurezza. Inoltre, un’incredibile percentuale del 98% dei dati trasmessi da questi dispositivi è priva di crittografia.

“Lo scenario peggiore ipotetico sarebbe se qualcuno utilizzasse queste informazioni per attività di sorveglianza, attacchi man-in-the-middle (MITM), mappatura di reti e infrastrutture critiche, o altri abusi potenziali”, ha dichiarato Fowler.

È importante notare che i dispositivi IoT sono stati già sotto attacco da parte di soggetti malevoli, in particolare con attacchi botnet. Negli ultimi anni, tali attacchi sono aumentati del 500% e si stanno rivelando un problema in crescita. I criminali informatici identificano frequentemente vulnerabilità note nei software o password facilmente compromettibili all’interno delle reti IoT.

Una volta che un attaccante compromette un dispositivo, una botnet può diffondere malware, lanciare attacchi DDoS o infiltrarsi in sistemi critici. Perciò, è fondamentale utilizzare sempre una password unica e complessa per i dispositivi IoT o qualsiasi altro dispositivo connesso a Internet al fine di proteggere i propri dati da attacchi esterni.

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