ChatGPT consuma meno energia del previsto, secondo uno studio recente

ChatGPT è considerato uno dei più noti strumenti di intelligenza artificiale disponibili al pubblico. Con l’aumento dell’uso di questa tecnologia, sono emerse preoccupazioni riguardo al suo consumo energetico, ma nuove analisi suggeriscono un quadro diverso da quello atteso.

chatgpt: considerato meno energivoro del previsto

Un recente studio svolto dalla ONG Epoch AI ha esaminato l’energetica di un’interazione tipica con ChatGPT. Joshua You, analista dei dati coinvolto nella ricerca, ha utilizzato il modello GPT-4o come riferimento per le sue valutazioni. I risultati indicano che una singola richiesta al chatbot consuma all’incirca 0,3 W/h, un valore notevolmente inferiore rispetto a quello di molti elettrodomestici comuni. Precedentemente, si credeva che il consumo per ogni interazione fosse di circa 3 W/h, un cifra esagerata rispetto a quelli documentati nella ricerca attuale.

You ha dichiarato: “Il consumo energetico non è particolarmente rilevante se paragonato all’uso di normali dispositivi, al riscaldamento o al raffrescamento degli ambienti, o alla guida di un’auto.” Inoltre, ha sottolineato che il dato precedente derivava da ricerche obsolete, costruite su stime poco attendibili, basate su hardware precedente meno efficiente.

l’evoluzione dell’energia nell’industria dell’IA

Nonostante queste promettenti scoperte, l’industria dell’IA si incammina verso un futuro in cui le esigenze energetiche aumenteranno. Le aziende del settore sono attualmente concentrate nello sviluppo di modelli di ragionamento, i quali, sebbene più efficaci nella risoluzione di problemi complessi, necessiteranno di maggiore potenza di calcolo. Inoltre, i futuri agenti dell’IA saranno capaci di eseguire compiti in modo comparabile all’essere umano, aumentando ulteriormente il fabbisogno energetico.

You ha aggiunto: “L’IA diverrà più avanzata, la formazione di questi modelli richiederà probabilmente più energia, e il loro utilizzo sarà molto più intenso, gestendo compiti più complessi rispetto a come viene oggi utilizzato ChatGPT.” Ha infine evidenziato che, con l’aumento della complessità dei requisiti, sarà necessario disporre di un numero maggiore di centri dati.

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