Jay Y. Lee, il presidente di Samsung Electronics dal 2022, ha ricevuto un notevole sollievo dopo essere stato dichiarato non colpevole dalla Corte d’Appello di Seoul. L’esecutivo si trovava a fronteggiare accuse di frode contabile e manipolazione del mercato per diversi anni.
Verdetto della Corte d’Appello di Seoul su frode e accuse di manipolazione
La controversia legata al presidente di Samsung ha avuto inizio con la fusione tra Chiel Industries e Samsung C&T nel 2015. Questa operazione, dal valore di circa 8 miliardi di dollari, ha conferito a Lee un elevato grado di controllo nella struttura di Samsung Electronics e un ruolo centrale nell’organigramma del Samsung Group.
Le autorità giudiziarie sudcoreane hanno accusato Jay Y. Lee di utilizzare metodi illeciti per realizzare la fusione. La procura sosteneva che l’esecutivo avesse corrotto Choi Soon-sil, una persona vicina all’allora presidente sudcoreano Park Geun-hye, per influenzare le agenzie governative affinché approvassero la fusione senza complicazioni. Si affermava che questa operazione avesse causato perdite per gli azionisti, mentre Lee otteneva un maggiore potere, secondo i pubblici ministeri.
Un tribunale di primo grado aveva già assolto Lee dalle accuse mosse nei suoi confronti, stabilendo che l’accusa non era riuscita a provare in modo convincente che Samsung o Lee avessero ingannato gli azionisti. A confermare questa decisione è stata adesso la Corte suprema della Corea del Sud, il che potrebbe segnare la conclusione di un decennio di contenzioso per il presidente attuale di Samsung, permettendo ai investitori di sentirsi più tranquilli. Jay Y. Lee può ora concentrarsi esclusivamente sul suo lavoro.
“È stata una lunga attesa. Ci auguriamo che, con l’ultima sentenza, i denunciati possano concentrarsi sul loro lavoro,” ha dichiarato l’avvocato di Lee, Kim You-jin.
Possibilità di appello e prospettive future
I pubblici ministeri hanno la facoltà di controbattere la decisione riguardante il caso di Jay Y. Lee. Gli esperti legali non ritengono probabile che possano ottenere un cambiamento del verdetto. L’ultima parola proviene direttamente dalla Corte d’Appello di Seoul, che non accetterà ulteriori argomentazioni.
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