Vulnerabilità della funzione di media ‘view-once’ di WhatsApp su iOS
Recentemente è emersa una nuova vulnerabilità nella funzione di media ‘view-once’ di WhatsApp per i dispositivi iOS. Questa falla consentiva ai destinatari di visualizzare i contenuti in modo illimitato, aggirando l’ephemeralità prevista dalla funzione, accedendo alle impostazioni di gestione dello storage dell’app. Sebbene il problema fosse specifico per iOS e non riproducibile su Android, sembra che sia stata corretta tramite un aggiornamento server durante il weekend.
Dettagli sulla vulnerabilità
WhatsApp, appartenente a Meta, è una delle piattaforme di messaggistica più sicure attualmente disponibili. Essa offre crittografia end-to-end, opzioni di verifica in due passaggi e impostazioni sulla privacy per i gruppi. La funzionalità ‘view-once’ ha mostrato in passato alcune vulnerabilità.
Scoperta della falla
A settembre dello scorso anno, il ricercatore di sicurezza Tal Be’ery ha trovato un modo per visualizzare e salvare media ‘view-once’ su WhatsApp Web, nonostante la funzione fosse progettata per funzionare solo sulle app di messaggistica Android e iOS. Questa vulnerabilità è stata corretta all’inizio di dicembre.
Come funzionava l’exploit
Fino alla recente correzione, le istruzioni per sfruttare la falla consistevano nel seguire alcuni passaggi:
- Ricevere un media ‘view once’. Dopo averlo aperto e chiuso, non si poteva più visualizzarlo.
- Accedere a Impostazioni → Archiviazione e dati → Gestisci archiviazione.
- Scorrere verso il basso e localizzare il contatto che ha inviato il media scomparso, quindi toccare il loro nome.
- Ordinare per: Più recenti.
- Il media ‘view once’ appare in cima all’elenco, accessibile nuovamente.
Correzione della falla
Il team di Android Police ha potuto riprodurre la vulnerabilità all’interno il 23 gennaio, ma non è più possibile hacerlo, suggerendo che Meta abbia implementato una correzione durante il fine settimana. Non c’è una nuova versione di WhatsApp, il che indica che è stata una correzione server-side. Meta non ha ancora ufficialmente riconosciuto la vulnerabilità.
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