LinkedIn sotto accusa per utilizzo non autorizzato di dati utente
LinkedIn sta affrontando una causa legale in California, in cui si accusa la piattaforma di aver condiviso dati privati degli utenti, tra cui messaggi diretti, con terze parti per la formazione dell’intelligenza artificiale, senza il consenso adeguato. Questo caso ha suscitato un intenso dibattito sulle modalità con cui i dati vengono utilizzati per addestrare i modelli di AI.
Dettagli della causa
La causa legale richiede un risarcimento di $1.000 per utente coinvolto. Si sostiene che LinkedIn abbia introdotto silenziosamente un nuovo impostazione sulla privacy che ha portato gli utenti ad accettare automaticamente la condivisione dei loro dati. Inoltre, benché negli aggiornamenti alle FAQ fosse indicato che gli utenti avessero la possibilità di non condividere i loro dati, si afferma che l’opzione di disattivazione non avrebbe influenzato i dati già condivisi.
- Condivisione di messaggi e dati privati senza consenso
- Impostazioni privacy introdotte “silenziosamente”
- Richiesta di risarcimento di $1.000 per utente
Risposta di LinkedIn
LinkedIn ha negato le accuse, definendo le affermazioni della causa come “falsità senza merito”. Un portavoce dell’azienda ha dichiarato che queste giustificazioni sono infondate, aggiungendo che le politiche aziendali non violerebbero la legge sulle comunicazioni. La controversia si concentra dunque sulla legittimità dei metodi di raccolta dati e sulla loro utilizzazione.
Contesto legale e implicazioni future
Il dibattito sull’utilizzo dei dati per l’addestramento di modelli di intelligenza artificiale è un tema caldo nel settore tecnologico. Le aziende sostengono che l’impiego di informazioni pubblicamente accessibili rientra nell’ambito dell’uso lecito, ma i casi come quello di LinkedIn mostrano la complessità delle leggi sulla privacy e la protezione dei dati.
- Leggi sulla comunicazione conservata
- Utilizzo lecito dei dati pubblicamente accessibili
- Impatto legale delle politiche aziendali
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