La recente decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti ha confermato il divieto di TikTok, comportando che l’app sarà disattivata a partire da domenica. Questo evento segna uno snodo cruciale per il futuro della popolare piattaforma.
Riflessioni del CEO di TikTok sulla decisione della Corte Suprema
Shou Zi Chew, CEO di TikTok, ha rilasciato una dichiarazione dopo la decisione della Corte Suprema, esprimendo gratitudine verso l’ex presidente Donald Trump per il suo impegno a trovare una possibile soluzione che permetta a TikTok di rimanere attivo negli Stati Uniti. Chew ha sottolineato il supporto che Trump ha fornito alla piattaforma, evidenziando come quest’ultimo abbia utilizzato TikTok per comunicare le proprie idee e punti di vista, accumulando oltre 60 miliardi di visualizzazioni.
Le strategie di Chew per salvaguardare TikTok
Chew sembra volgere le sue parole in una direzione strategica, parlando del numero di visualizzazioni, un tema di particolare interesse per Trump, noto per la sua attenzione ai punteggi televisivi e alle dimensioni delle folle. La visita di Chew a Mar-a-Lago e la sua partecipazione all’inaugurazione del nuovo presidente indicano un tentativo di allinearsi con l’attuale amministrazione.
Il cambiamento di atteggiamento di Trump su TikTok
Negli ultimi anni, Trump ha modificato la sua posizione riguardo a TikTok, invitando i propri sostenitori a votarlo per salvarla. Dopo il verdetto della Corte, l’ex presidente ha chiesto al pubblico di rispettarlo, affermando che prenderà una decisione sul futuro dell’app in un futuro non distante, ma dopo aver avuto modo di esaminare la situazione.
Prospettive future per TikTok e le aziende coinvolte
Per quanto riguarda il futuro immediato di TikTok, la piattaforma sembra destinata a chiudere domenica. Si vocifera che si possa ancora accedere al servizio tramite VPN, anche se questa opzione potrebbe essere bloccata. Il divieto influisce non solo su TikTok, ma anche su altre aziende coinvolte nella distribuzione dell’app, come Apple, Google e Oracle, che potrebbero affrontare multe di 5.000 dollari per utente. Oracle è citata in quanto i suoi data center gestiscono contenuti di TikTok, mentre Apple e Google sono responsabili della distribuzione rispettivamente per gli utenti iOS e Android. Nonostante ciò, l’amministrazione Biden ha specificato che attualmente non ci sono in programma piani per riscuotere tali multe.
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