La recente collaborazione tra Google e l’agenzia di stampa Associated Press segna un passo importante verso l’integrazione di contenuti giornalistici nella tecnologia AI. Questo accordo è finalizzato a fornire un flusso di notizie in tempo reale attraverso l’app Gemini, ampliando le sue capacità per garantire informazioni più precise e tempestive.
la collaborazione con associated press
Google ha annunciato di aver stretto un accordo con l’Associated Press al fine di migliorare l’affidabilità delle informazioni presentate in Gemini. In questo contesto, il contenuto delle notizie fornite dall’AP sarà integrato nelle risposte generate dall’app, promettendo una sinergia proficua tra intelligenza artificiale e giornalismo.
obiettivi e benefici
- Forse l’aspetto più significativo di questo accordo è la volontà di affrontare il problema della disinformazione.
- Collegando i risultati delle ricerche con storie affidabili, Google spera di guadagnare la fiducia degli utenti nei contenuti generati dall’AI.
- La senior vice president di AP, Kristin Heitmann, ha sottolineato l’importanza della collaborazione per il riconoscimento del valore del giornalismo di AP.
l’evoluzione di gemini
L’app Gemini rappresenta il tentativo di Google di aumentare le capacità informative dell’intelligenza artificiale, offrendo agli utenti accesso a notizie recenti. Con l’introduzione di strumenti come ‘About this image’ e ‘About this page’, Google intende facilitare la comprensione delle fonti delle informazioni. L’integrazione dei contenuti di AP si concentrerà inizialmente sugli abbonati a Gemini Advanced.
un rapporto precedente
Questa non è la prima volta che l’Associated Press collabora con piattaforme di intelligenza artificiale. Recentemente, ha siglato un accordo con OpenAI per consentire l’uso del proprio archivio di articoli, un passo che solleva interrogativi riguardo le implicazioni della monetizzazione dei dati.
rischi e preoccupazioni
Ci sono preoccupazioni che, compromettendo la propria indipendenza, i media possano perdere il controllo su come i loro contenuti vengono utilizzati. Come osservato dalla professoressa Sarah Kreps, le testate devono bilanciare l’innovazione con la tutela dei propri diritti.
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