Arm si è affermata come una delle aziende chiave nello sviluppo dell’industria degli smartphone, con la sua tecnologia ampliamente utilizzata nei chip della maggior parte dei dispositivi mobili e dell’elettronica a basso consumo a livello globale. I suoi risultati finanziari sembrano non essere stati all’altezza delle aspettative. Recentemente, si è ventilata la possibilità che Arm decida di rivedere i propri prezzi per la tecnologia dei chip e inizi a sviluppare hardware autonomo.
Possibile aumento dei prezzi per la tecnologia dei chip di Arm fino al 300%
Arm fornisce i progetti dei core CPU Cortex, che sono presenti praticamente in tutti i chip di smartphone e tablet. Inoltre, sviluppa le GPU Mali e Immortalis, normalmente associate ai suoi core CPU. I principali sviluppatori di chip, tra cui Apple, Qualcomm e MediaTek, si avvalgono di Arm per licenziare i loro progetti. Secondo i termini di contratto, Arm percepisce una piccola royalty per ogni unità di chip prodotta utilizzando la sua tecnologia.
Recentemente, si è diffusa la notizia che Arm stia considerando un aumento dei prezzi che potrebbe arrivare fino al 300% per alcune delle sue tecnologie, in particolare per le parti già pronte dei progetti chip. Questo implica che tecnologie come i core Cortex-A7xx e le GPU Immortalis potrebbero presto diventare notevolmente più costose.
Se questa modifica venisse attuata, è probabile che le grandi aziende nel settore della progettazione dei chip, come Qualcomm e Apple, non ne risentirebbero, poiché hanno la capacità di sviluppare i propri core CPU personalizzati basati sulla tecnologia di Arm. Apple ha già intrapreso questa strada da tempo, mentre Qualcomm ha recentemente ripreso a implementare core personalizzati—Oryon—nei chip per telefoni e computer portatili. Anche Samsung progetta i propri core CPU per i chip Exynos. Un discorso diverso riguarda MediaTek, che, anche nei suoi SoC più costosi, fa uso di core CPU Cortex standard.
Possibilità di progettazione di chipset propri
Oltre alla prevista revisione dei prezzi delle licenze, Arm starebbe anche considerando di sviluppare i propri chipset. Ciò implicherebbe che l’azienda non si limiterebbe a progettare l’architettura CPU da vendere a produttori esterni di SoC, ma potrebbe diventare un concorrente diretto per alcuni dei suoi principali clienti nel settore.
Arm esprime insoddisfazione per la lentezza della propria crescita aziendale. Paradossalmente, i marchi che utilizzano la sua tecnologia come base per i loro prodotti realizzano ricavi significativamente superiori. Nel 2024, Arm ha registrato entrate per 3,23 miliardi di dollari, mentre quelle di Apple per lo stesso anno sono state fino a 90 volte superiori.
Il nuovo modello di business dell’azienda è stato definito “Progetto Picasso”. Sebbene l’idea non sia affatto nuova, essendo in fase di sviluppo dal 2019, è evidente che un cambiamento di tale portata non possa essere concepito e realizzato in breve tempo. Parte del piano è stata svelata durante il processo contro Qualcomm, nel quale Arm ha cercato, senza successo, di negoziare un nuovo accordo di licenza.
Arm si propone di far fruttare il “Progetto Picasso” per generare circa 1 miliardo di dollari all’anno dall’industria smartphone nei prossimi dieci anni. Solo il tempo chiarirà se l’azienda sarà in grado di raggiungere questo obiettivo.
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