Il caso che coinvolge Meta, azienda leader nel settore della tecnologia, evidenzia questioni significative legate all’uso di contenuti protetti da copyright per il training dei modelli di intelligenza artificiale. Recentemente, un gruppo di autori ha avviato una causa legale contro Meta, accusandola di utilizzare libri piratati nel training del suo modello AI, Llama.
Accuse di violazione del copyright nei confronti di Meta
La controversia ha origine da documenti legali resi pubblici in una causa presentata in un tribunale federale della California, che derivate da una prima causa del 2023. Gli autori sostengono che il modello Meta AI abbia generato testi che violano i loro diritti d’autore e che abbia rimosso informazioni di gestione dei diritti d’autore (CMI) dai contenuti delle loro opere.
Richiesta di riapertura della causa
Il gruppo di autori richiede la riapertura del caso, giustificando la richiesta con nuove scoperte che suggeriscono che Meta fosse a conoscenza dell’uso di contenuti piratati per il training del modello. Risulta che Mark Zuckerberg avesse approvato l’utilizzo di un dataset, noto come LibGen, che raccoglieva circa 32 TB di contenuti letterari, molti dei quali proibiti. I querelanti affermano di aver ottenuto accesso a comunicazioni interne di Meta, dimostrando che esistevano preoccupazioni circa la legalità dell’utilizzo di tale dataset.
I querelanti hanno comunicato al giudice che le nuove prove non solo sostengono le loro precedenti affermazioni, ma potrebbero anche portare all’inclusione di un nuovo reclamo per frode informatica. Mentre il giudice ha dato il via libera ai querelanti per presentare nuove evidenze, ha manifestato scetticismo riguardo la possibilità di un esito positivo per gli autori.
Autori coinvolti nel reclamo
- Ta-Nehisi Coates
- Sarah Silverman
- Altri autori non specificati
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