5 problemi di Google Password Manager da risolvere al più presto

Il Google Password Manager si presenta come un gestore di password gratuito e robusto, evidenziandosi per la sua forte integrazione nei dispositivi Android e nel browser Chrome. Nonostante questo, non riesce a competere con le funzionalità e le caratteristiche dei gestori di password più affermati, risultando ancorato a un utilizzo piuttosto limitato. Per migliorare l’adozione del suo gestore di password, Google dovrebbe prestare maggiore attenzione a diverse problematiche esistenti.

mancanza di supporto 2FA

Un aspetto sorprendente è la assenza del supporto per l’autenticazione a due fattori (2FA) nel Google Password Manager. Sebbene Google disponga di un’app Authenticator dedicata per generare i codici 2FA, sarebbe più pratico integrare questa funzionalità direttamente nel gestore di password. Attualmente, gli utenti devono passare dall’app Authenticator per ottenere i codici, creando un processo macchinoso che potrebbe scoraggiare l’attivazione della 2FA in molti casi.

scarsa funzionalità di condivisione delle password

La possibilità di condividere password è fondamentale per qualsiasi gestore di password. Google Password Manager permette la condivisione solo con i membri della famiglia iscritti a Google One, escludendo quindi la possibilità di condividere con chiunque altro. Inoltre, non esiste una funzionalità di sincronizzazione automatica per le password condivise, costringendo gli utenti a effettuare aggiornamenti manuali.

assenza di opzioni per salvare dettagli di pagamento

Il Google Password Manager limita le sue funzionalità alla sola memorizzazione delle credenziali di accesso, senza consentire la memorizzazione di dettagli bancari o metodi di pagamento. Mentre Google Chrome permette la memorizzazione delle informazioni di pagamento, questa caratteristica manca nel gestore di password, limitando ulteriormente la sua utilità.

mancanza di customizzazione nella password generata

Un’altra limitazione significativa è l’impossibilità di personalizzare la password generata. Gli utenti devono accettare le password suggerite senza avere l’opzione di modificare la lunghezza o includere caratteri speciali, evidenziando la superficialità nell’approccio di Google nella realizzazione di questo strumento.

funzionalità limitata alle versioni Chrome

Infine, il Google Password Manager è utilizzabile esclusivamente tramite Chrome. Questo rappresenta un ostacolo per chi utilizza altri browser come Safari o Firefox, poiché non ci sono estensioni o applicazioni alternative disponibili per ovviare a questa limitazione.

google deve focalizzarsi sul gestore di password

Nel complesso, sebbene Google Password Manager sappia svolgere il suo lavoro di memorizzazione sicura delle credenziali, le mancanze evidenti ne limitano l’adozione tra utenti più esperti e quelli in cerca di funzionalità avanzate. Fino a quando Google non risolverà queste problematiche, l’app risulterà adatta solo per coloro che sono fortemente legati all’ecosistema Google.

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