Recentemente, si è aperta una nuova controversia che coinvolge il CEO di OpenAI, Sam Altman. La sorella di Sam, Ann Altman, ha presentato una causa legale sostenendo di aver subito abusi sessuali per diversi anni. La famiglia Altman ha categoricamente negato tali accuse.
Ann Altman presenta una causa per abuso sessuale contro Sam Altman; la famiglia respinge le accuse
Ann Altman afferma che il fratello l’avrebbe abusata per gran parte della sua infanzia e adolescenza. Secondo quanto dichiarato da Ann e dal suo legale, gli abusi sarebbero avvenuti per oltre un decennio, dal 1997 al 2006. I presunti abusi avrebbero avuto inizio quando Ann aveva solo tre anni e Sam ne aveva dodici, proseguendo fino a quando Sam è diventato maggiorenne, con Ann ancora minorenne.
Gli abusi presunti avrebbero causato alla parte attrice un “grave disagio emotivo” che avrebbe ostacolato la sua capacità di condurre una “vita normale.” Ann e il suo avvocato hanno presentato la causa in un tribunale federale del Missouri, richiedendo danni superiori a 75.000 dollari (circa 60.000 sterline), oltre a spese legali.
In risposta, la famiglia Altman ha preso una posizione decisiva contro le affermazioni di Ann. Sam, supportato dalla madre Connie e dai fratelli più giovani Max e Jack, ha diffuso un comunicato in cui sostiene che Ann sta affrontando “problemi di salute mentale” da anni e che le sue accuse sono “completamente false.”
La famiglia Altman sottolinea i “problemi di salute mentale” di Ann
Il comunicato afferma: “La nostra famiglia ama Annie e si preoccupa profondamente per il suo benessere… assistere un familiare con problemi di salute mentale è incredibilmente difficile.” La dichiarazione prosegue indicando che “Annie ha fatto affermazioni profondamente dolorose e del tutto false riguardo alla nostra famiglia, e in particolare su Sam. Questa situazione provoca immenso dolore a tutta la nostra famiglia.”
Non è la prima volta che Ann Altman menziona situazioni simili. In passato, aveva parlato di questioni sui social media, ma la famiglia ha scelto di non rispondere pubblicamente. Adesso, con la causa legale, si sono visti costretti a intervenire. Il comunicato fa anche riferimento a precedenti tentativi di Ann di ottenere denaro attraverso accuse infondate nei confronti di altri membri della famiglia. Nonostante i tentativi di supportarla, la famiglia sostiene che Ann “rifiuta trattamenti convenzionali.”
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