Il lancio della rete Find My Device, alternativa di Google agli AirTag di Apple, ha attraversato diverse difficoltà nel 2024. Recentemente, Sembrerebbe che il servizio stia migliorando, sollevando interrogativi sull’effettivo utilizzo da parte degli utenti.
Storia del lancio e difficoltà iniziali
Dopo un ritardo durato un anno, Google ha attivato la rete Find My Device per i dispositivi Android a metà 2024, beneficiando Apple. Il lancio, effettuato in modo graduale, ha portato a prestazioni insoddisfacenti dei tracker come Pebblebee e Chipolo, che non hanno dimostrato un’efficacia comparabile agli AirTag o alla rete Galaxy di Samsung. Tali problemi hanno influito notevolmente sui test condotti, evidenziando una rete poco performante.
Criticità legate alla privacy
Una delle principali problematiche riguardava la scelta di Google di impostare la rete su uno stato di “alta affluenza”, limitando la partecipazione di molti dispositivi Android in aree meno popolate. Inoltre, era necessario avere due dispositivi per localizzare lo stesso tracker, creando così un svantaggio accentuato negli Stati Uniti e in altri mercati.
Impegni di miglioramento e feedback
Google si è dichiarata impegnata a migliorare il servizio, con messaggi all’interno dell’app Find My Device che invitano gli utenti a abilitare il tracciamento anche in aree a bassa densità. Questi messaggi, già presenti in precedenza, sono stati notati con maggiore frequenza negli ultimi mesi.
Miglioramenti nella connettività
Dal punto di vista aneddotico, la rete sembra ora funzionare meglio grazie a aggiornamenti firmware e app. Durante recenti viaggi, è stato osservato che i tracker collegano e localizzano gli oggetti più velocemente, evidenziando un notevole miglioramento rispetto ai mesi passati.
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