risposta di google alle richieste del dipartimento di giustizia
Google si trova coinvolta in una disputa legale con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti riguardo alle presunte pratiche anti-competitive nel settore della ricerca. Una sentenza emessa dal giudice Amit P. Mehta ha definito l’azienda come una “monopolista” nel mercato delle ricerche. In risposta a queste accuse, il DOJ ha presentato un dettagliato documento di 23 pagine contenente proposte per limitare le operazioni di Google.
proposte di google per modifiche contrattuali
Google ha delineato una serie di modifiche contrattuali come risposta strategica alle preoccupazioni del DOJ. L’azienda ha affermato di essere disposta a rivedere gli accordi esistenti con partner come Apple e Mozilla, evitando così di dover vendere i suoi prodotti principali come Chrome e Android.
continuità nei contratti con i browser
La proposta di Google permette ai browser di continuare a offrire il proprio motore di ricerca e generare introiti da questa partnership. Si prevede che i browser possano avere singoli accordi per diverse piattaforme e modalità di navigazione, avendo anche la possibilità di modificare il fornitore di ricerca predefinito ogni 12 mesi.
flessibilità per i produttori di smartphone
I produttori di smartphone avranno l’opportunità di licenziare Google Play, Search e Chrome senza l’obbligo di ottenere una licenza per il chatbot Gemini AI. Questo approccio consentirà una maggiore flessibilità nel pre-caricare più motori di ricerca e applicazioni Google, separatamente dal caricamento di Search o Chrome.
meccanismo di conformità
Google ha proposto di implementare un “meccanismo robusto” per garantire la conformità agli ordini del tribunale, mantenendo al tempo stesso l’interazione degli utenti con il motore di ricerca separata dalle ingerenze governative. L’azienda suggerisce che piuttosto che un periodo di garanzia di 10 anni, sarebbe più appropriato limitarlo a 3 anni, considerando l’evoluzione rapida del settore.
Il conflitto legale tra Google e il DOJ è previsto per continuare fino all’inizio del processo, fissato per aprile 2025. Nel frattempo, Google deve presentare una proposta riveduta entro marzo. L’azienda riconosce l’impatto di queste modifiche sui propri partner, evidenziando l’importanza di riuscire a affrontare le preoccupazioni del DOJ senza compromettere la privacy e la sicurezza degli utenti.
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