Negli ultimi anni, Google ha affrontato una crescente pressione regolamentare in vari ambiti del suo business. Le autorità antitrust hanno messo sotto osservazione il suo store di applicazioni, la tecnologia pubblicitaria e i servizi di navigazione web. L’azienda ha già subito sentenze sfavorevoli e attende ora ulteriori sviluppi in merito. In questo contesto, emergono voci riguardanti eventuali licenziamenti in gennaio 2025.
Possibili licenziamenti di dipendenti “a basso rendimento” a gennaio
Alcuni post su un forum per dipendenti anonimi hanno sollevato preoccupazioni tra i lavoratori di Google. Le affermazioni indicano che l’azienda intende aumentare i licenziamenti dei dipendenti considerati nel “basso rendimento”. Si stima che questa categoria di lavoratori rappresenti un incremento tra l’8% e il 10% della forza lavoro, e la compagnia potrebbe decidere di procedere con i licenziamenti a partire da gennaio 2025. È importante notare che nessuna di queste asserzioni è supportata da prove concrete e, pertanto, andrebbero prese con cautela. Nonostante ciò, la possibilità che possano essere veritiere ha già destato preoccupazione tra i dipendenti.
Impatto della regolamentazione sulle performance azionarie di Google
Un fattore che potrebbe influenzare i potenziali licenziamenti è la difficoltà di Google nel competere con le prestazioni azionarie di altre grandi aziende tecnologiche nel 2024. La pressione normativa e le questioni antitrust hanno giocato un ruolo chiave in questo scenario. Attualmente, Google attende decisioni giudiziarie riguardo alla possibile vendita di Chrome. Questa incertezza ha portato gli investitori a essere cauti nel decidere dove investire. Nel 2023, Google aveva già effettuato un giro di licenziamenti, lasciando a casa circa 12.000 dipendenti, pari al 6% della sua forza lavoro, suscitando reazioni negative, poiché molti lavoratori non comprendevano le ragioni dietro i provvedimenti.
In aggiunta, un dirigente di Google ha dichiarato che l’azienda sta “assumendo meno” rispetto a qualche anno fa.
Strategia di profitto di Google focalizzata sull’IA
Durante la conferenza sugli utili del terzo trimestre, il direttore finanziario di Alphabet ha indicato l’intenzione di apportare modifiche alla struttura dei costi aziendali. Ciò non implica necessariamente un nuovo ciclo di licenziamenti, ma potrebbe essere interpretato in questo modo dai più ansiosi. Inoltre, Ashkenazi ha delineato la strategia di profitto della compagnia. Si prevede che non ci sarà un cambio radicale, ma Alphabet si concentrerà nel “costruire su” precedenti sforzi per rendere più efficienti le “operazioni usando l’IA”. L’investimento nel settore dell’IA è considerato a lungo termine e miliardario.
Reazioni dei dipendenti ai potenziali licenziamenti
I dipendenti di Google e di altre aziende hanno risposto ai post sul forum Team Blind. Questa piattaforma consente agli utenti di esprimere opinioni e preoccupazioni in forma anonima, sebbene la loro impiegabilità possa essere verificata. Un dipendente ha segnalato che la produttività aziendale è aumentata a una media di “500 modifiche al codice all’anno”, rendendo più semplice catalogare i lavoratori come “sotto-performanti”. Un membro del team Google Cloud ha dichiarato un tasso di licenziamenti del 6%. Anche dipendenti di Amazon e Capital One hanno indicato tassi da 6% a 15%. Inoltre, molti credono che essere considerati “basso performer” non sia da solo motivo sufficiente per il licenziamento.
Google non è l’unica compagnia tecnologica a trovarsi coinvolta in situazioni di potenziali licenziamenti. Nel mese di ottobre, anche TikTok ha licenziato centinaia di impiegati e sono presenti voci su Tidal, che potrebbe ridurre il personale di un quarto.
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