Il 2024 si è presentato come un anno difficile per Telegram, caratterizzato da eventi significativi e sfide importanti. Tra questi, l’arresto del fondatore e CEO Pavel Durov a Parigi, avvenuto ad agosto, a causa di accuse riguardanti l’utilizzo della piattaforma per attività illecite, inclusi il traffico di droga e la distribuzione di materiale di abuso sessuale sui minori (CSAM). In risposta a tali accuse, Telegram ha avviato azioni decisive per combattere la presenza di contenuti inappropriati sulla sua piattaforma.
Telegram e la collaborazione con l’IWF
In un passo significativo, Telegram ha aderito alla International Watch Foundation (IWF), un’organizzazione con sede nel Regno Unito che collabora con varie entità per prevenire la diffusione di CSAM. Questa partnership consente a Telegram di utilizzare strumenti efficaci per bloccare rappresentazioni non fotografiche di abusi sessuali sui minori, comprese immagini generate da AI.
Utilizzo degli hash dell’IWF
Telegram avrà accesso a “hash” forniti dall’IWF, che rappresentano impronte digitali uniche di milioni di contenuti di abusi sessuali già noti. Questo strumento permette di identificare rapidamente la presenza di contenuti illeciti sulla piattaforma. L’IWF ha confermato di aver ricevuto migliaia di segnalazioni di CSAM su Telegram dal 2022, con riferimenti anche a bambini di età inferiore ai due anni.
Impegno nella lotta contro contenuti illeciti
Secondo quanto dichiarato da Remi Vaughn, responsabile delle relazioni stampa e media di Telegram, l’azienda elimina mensilmente centinaia di migliaia di materiali di abuso, grazie alla segnalazione degli utenti e all’uso di moderazione tramite AI. Vaughn ha sottolineato che la cooperazione con l’IWF permetterà a Telegram di rimuovere efficacemente il CSAM prima che possa raggiungere gli utenti, contrariamente alla precedente posizione dell’azienda riguardo a tali programmi.
Collaborazione con le autorità
Già in precedenza, Telegram aveva preso provvedimenti contro gli attori malevoli sulla sua piattaforma. A settembre, era stata annunciata l’intenzione di fornire dati come indirizzi IP e numeri di telefono alle autorità su richiesta legale. Questo cambiamento di rotta segue una lunga battaglia dell’azienda per la privacy degli utenti, pur essendo stato evidenziato che l’arresto di Durov era frutto di un malinteso.
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