Google presenta Veo in anteprima privata
La recente evoluzione della AI generativa ha portato all’attenzione di molte aziende il potenziale dei video generati artificialmente. A tal proposito, nell’evento Google I/O di quest’anno, Google ha introdotto la propria piattaforma di generazione video, chiamata Veo, che è attualmente disponibile in anteprima. La decisione di Google di procedere con un modello di generazione video, nonostante il recente stop alla creazione di immagini che ritraggono esseri umani tramite la piattaforma Imagen, appare alquanto sorprendente.
A oggi, l’accesso a Veo è limitato a coloro che sono iscritti al servizio cloud Vertex di Google. Non è ancora chiaro per quanto tempo il modello rimarrà in questa fase di anteprima. Data l’abitudine di Google a garantire accesso gratuito ai propri strumenti, ci si aspetta una futura disponibilità al pubblico.
Al momento, non sono disponibili informazioni precise sulla durata dei video generati, anche se si conosce che Veo produce video con una risoluzione di 1080p.
Qualità dei video generati
I video creati da Veo presentano risultati estremamente realistici, rappresentando un netto progresso rispetto a esperimenti precedenti nel campo della sintesi video. È interessante notare che la maggior parte delle persone non sarà in grado di discernere la differenza tra video generati e riprese reali senza un’attenta analisi.
Un esempio può essere osservato in un breve filmato con un cucciolo, che risulta quasi indistinguibile da un filmato genuino, ad eccezione di alcuni dettagli minori, come la compressione della zampa del cane sull’erba. Altri esempi, come il video di un concerto, presentano lievi anomalie negli arti dei soggetti coinvolti.
È importante rilevare che, per la maggior parte del pubblico, questi video apparirebbero assolutamente autentici se inseriti in un film o in una serie televisiva, un aspetto che solleva interrogativi sulle implicazioni future dell’uso di AI nei processi creativi.
Le considerazioni sulla fruizione delle AI generative destano preoccupazioni, soprattutto in un contesto in cui le industrie cinematografiche potrebbero essere tentate di sostituire risorse umane con contenuti generati automaticamente. È opportuno che aziende come Google procedano con cautela nella distribuzione di tali modelli al grande pubblico.
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