Recenti avvertimenti da parte dell’FBI hanno sottolineato un presunto attacco informatico ai danni di importanti compagnie telefoniche statunitensi. Gruppi ritenuti legati al governo cinese starebbero tentando di accedere a informazioni riservate che metterebbero a rischio la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. In seguito a questi sviluppi, un alto ufficiale americano ha suggerito di adottare l’encryption come misura di protezione contro le intrusione provenienti dalla Cina.
l’encryption come misura di difesa contro le intrusione cinesi
Secondo l’FBI, la campagna di attacchi da parte della Cina sarebbe in corso da almeno otto mesi. Le autorità sospettano che i gruppi cinesi stiano ancora cercando di infiltrarsi nelle infrastrutture telecomunicative nel paese. Per affrontare questa situazione, Washington ha avviato incontri sia con esperti di cybersicurezza sia con dirigenti delle compagnie telefoniche.
Jeff Greene, un funzionario della Cybersecurity and Infrastructure Security Agency americana, ha raccomandato a tutti i cittadini di servirsi dell’encryption nelle loro comunicazioni quando possibile. Greene ha dichiarato frasi come “l’encryption è un alleato” e “si consiglia di evitare l’utilizzo di testo non criptato”. Diversi servizi ora offrono chiamate e messaggistica criptata, tra cui Telegram, WhatsApp e Signal.
È interessante notare che le agenzie di sicurezza statunitensi non sono in grado di stabilire quanto tempo sarà necessario per eliminare completamente gli aggressori sospetti dalle reti USA. “Sarebbe impossibile prevedere quando avremo una completa espulsione,” ha affermato Greene.
il cambiamento radicale della postura del governo americano riguardo all’encryption
Le raccomandazioni di Greene mettono in luce la gravità della presunta infiltrazione cinese nelle compagnie telefoniche americane. Fino a pochi anni fa, la posizione del governo era molto diversa; Washington aveva infatti sostenuto l’eliminazione di queste barriere poiché complicavano le indagini in materia di sicurezza nazionale.
Il direttore dell’FBI, Chris Wray, aveva persino descritto l’encryption come “una questione urgente per la sicurezza pubblica”. I funzionari del governo avevano cercato di indurre Apple a violare la crittografia dei dispositivi iPhone in corso d’opera di indagini penali, richiesta alla quale l’azienda aveva opposto un rifiuto. La nuova posizione governativa, chiaramente differente, appare ora decisamente più favorevole all’uso dell’encryption.
Secondo l’FBI, gli attacchi provenienti dalla Cina hanno preso di mira funzionari di alto rango e canali di comunicazione delle forze dell’ordine. Anche i candidati presidenziali e i membri delle loro campagne sono risultati a rischio. La violazione potrebbe aver consentito il furto di registrazioni di chiamate e messaggi SMS. Gli hacker potrebbero aver addirittura intercettato chiamate in corso da parte delle tecnologie compromesse.
Da parte sua, la Cina ha respinto le accuse dell’FBI, dichiarando attraverso i propri funzionari di opporsi fermamente e combattere contro attacchi e furti informatici in ogni forma.
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