Recentemente è stata confermata l’identità del processore all’interno degli ultimi smartphone di punta di Huawei. La nuova serie di dispositivi Huawei Mate 70, insieme al Mate X6 pieghevole, è stata presentata con il Kirin 9020 SoC, una novità importante per il marchio, la quale promette prestazioni significative rispetto ai modelli precedenti.
Il Kirin 9020 SoC alimenta i nuovi smartphone di Huawei
I dispositivi resi disponibili rappresentano il massimo tecnologico di Huawei nel settore degli smartphone, sia pieghevoli che non. Nonostante fossero in circolazione voci riguardo a un possibile utilizzo del Kirin 9100 SoC, ciò è stato smentito. Durante l’evento di lancio non è stata fornita conferma ufficiale riguardante il tipo di SoC utilizzato, rendendo incerta la sua esposizione nel sito web della compagnia in Cina, dove si è svolta la presentazione. Si prevede comunque un lancio globale per questi dispositivi.
Recenti benchmark hanno rivelato che il Kirin 9020 è il SoC presente, come confermato da test sul Huawei Mate 70 Pro+ e altre misurazioni emerse online.
Un processore a 12 core
Il Kirin 9020 è un SoC caratterizzato da 12 core, comprendenti due core principali operanti a 2.5GHz, sei core intermedi a 2.1GHz, e quattro core di efficienza a 1.6GHz. È possibile che sia previsto anche il hyperthreading nel pacchetto. Si presume che i core Taishan di HiSilicon siano stati utilizzati per i due cluster superiori, anziché core ARM. Il GPU associato è il Maleoon 920, con una frequenza massima di 840MHz.
La performance del Huawei Mate 70 Pro+ sui benchmark AnTuTu ha mostrato un punteggio di 1.248.520 punti, il che indica che, sebbene non possa competere con i migliori chip di Qualcomm e MediaTek, presenta comunque un miglioramento del 30% rispetto al Kirin 9010.
Resta da chiarire quale architettura sia stata utilizzata nella progettazione di questo chip, con ipotesi iniziali che parlavano di tecnologie a 5nm e 6nm, senza una conferma definitiva.
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