Eric Schmidt, ex CEO di Google, ha recentemente rilasciato un’intervista durante la quale ha affrontato la proposta del Dipartimento di Giustizia (DOJ) di obbligare Google a vendere Chrome. Questa iniziativa è stata suggerita al giudice Amit Mehta durante un processo antitrust, che ha visto Google soccombere.
Eric Schmidt esprime critiche sulla vendita forzata di Chrome
Il giudice Mehta prenderà una decisione riguardo a questa questione nell’aprile del prossimo anno. In attesa di quel momento, è interessante analizzare le affermazioni di Schmidt durante l’intervista. Schmidt ha descritto la proposta del DOJ come una “soluzione inefficace che danneggerebbe i consumatori, qualificandola come una cattivaidea”. Spiegando le sue motivazioni, ha affermato: “Spezzare un sistema integrato e credere che ciò crei scelte non conduce a una comprensione corretta del funzionamento di questi prodotti”. Ha sottolineato che gli utenti desiderano un’esperienza integrata, evidenziando Chrome come un esempio perfetto di questo concetto, paragonando la situazione all’App Store di Apple, che offre un’esperienza simile.
Competitività delle grandi aziende come soluzione
Schmidt ha suggerito che sarebbe più utile trovare modalità per incentivare la competitività delle grandi aziende, piuttosto che intraprendere azioni drastiche come la vendita di Chrome. Ha anche sottolineato che “Chrome è di gran lunga il browser più sicuro e protetto”, e che un eventuale scomposizione comporterebbe il riaccorpamento da parte degli utenti.
Affare tra Google e Apple
Riguardo all’accordo tra Google e Apple, che prevede Google Search come motore di ricerca predefinito sui dispositivi Apple, Schmidt ha affermato di aver avuto un ruolo secondario in tale trattativa, definendola “incredibilmente complessa”. Ha rivelato che la negoziazione è durata un anno ed è stata “giustamente discussa”. Questa intesa appare vantaggiosa sia per Google, che ritiene di offrire la migliore qualità di ricerca, sia per Apple, che produce ottimi prodotti, risultando così vantaggiosa per i consumatori.
Critiche alle richieste del governo
Schmidt ha concluso affermando che “non ha senso imporre strutture artificiali in cerca di un obiettivo impreciso”, commentando la richiesta governativa.
In aggiunta, ha discusso brevemente di questioni legate all’intelligenza artificiale durante l’intervista.
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