Negli ultimi anni, i modelli di business delle grandi aziende tecnologiche sono stati oggetto di attenta analisi da parte delle autorità antitrust. Tra le aziende maggiormente coinvolte ci sono Apple e Google, che, sebbene siano diretti concorrenti in alcuni settori, collaborano in altre aree. Recenti indagini condotte da un regolatore del Regno Unito hanno evidenziato come queste due compagnie siano accusate di “ostacolare l’innovazione” nel segmento dei browser mobili.
Indagine nel Regno Unito: Apple e Google ostacolano l’innovazione
La questione principale riguarda Safari, il browser nativo dei dispositivi Apple. Le politiche restrittive che Apple applica nei confronti dei browser di terze parti su iOS discendono da questo problema. Google è stata coinvolta a causa di un accordo di condivisione dei proventi, che garantisce vantaggi economici quando i proprietari di dispositivi Apple utilizzano Chrome, riducendo così gli “incentivi finanziari a competere” di Google.
L’inchiesta della Competition and Markets Authority (CMA) ha preso avvio nel 2021 per esaminare la “dominanza” di Apple e Google nei market di app e browser. Nel 2022, l’indagine ha ufficialmente assunto il carattere di un’inchiesta antitrust, concentrandosi principalmente su due aspetti: i browser mobili e il cloud gaming. Le evidenze raccolte hanno suggerito pratiche che potrebbero risultare dannose per i concorrenti, limitando le scelte degli utenti.
Limitazioni per gli sviluppatori di browser di terze parti su dispositivi Apple
Le “restrizioni di Apple” si riferiscono all’obbligo per gli sviluppatori di utilizzare WebKit, il motore di rendering di Apple. Anche con l’uso di WebKit non si garantisce accesso a tutte le funzionalità. L’indagine ha evidenziato che i browser di terze parti hanno livelli di accesso e funzionalità limitate rispetto a Safari, ostacolando la concorrenza equa nei confronti del browser di Apple.
Al termine dell’indagine, la CMA ha escluso l’analisi del “cloud gaming”, focalizzandosi unicamente sui browser. Alcuni cambiamenti apportati da Apple sono stati ritenuti positivi per una maggiore equità nella competizione.
Le rastrellamenti di Google e l’entrata in vigore dell’Atto sui Mercati Digitali nel 2025
Un portavoce di Google ha commentato che “l’apertura di Android ha ampliato le scelte, ridotto i prezzi e democratizzato l’accesso a smartphone e app“, promettendo un dialogo costruttivo con la CMA su queste questioni nei prossimi mesi. Google sta affrontando altre problematiche con Chrome negli Stati Uniti, dove il Dipartimento di Giustizia ha chiesto la vendita del browser per risolvere la situazione monopolistica. Un recente verdetto ha stabilito che Google rappresenta un monopolio nel campo della ricerca online.
Le constatazioni della CMA non porteranno a cambiamenti immediati, ma con l’entrata in vigore dell’Atto sui Mercati Digitali, sulla Concorrenza e sui Consumatori nel 2025, i risultati dell’indagine potrebbero risultare fondamentali per eventuali azioni disciplinari nei confronti di Apple e Google. La conclusione finale dell’indagine è prevista per marzo 2025, mentre la CMA rimane aperta a ricevere commenti da tutte le parti coinvolte.
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